Live non è la D'Urso, Marco Carta assolto: «Dedico questa sentenza a Sirio e a tutti gli amici, quelli veri, ora sentirete la mia...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«Ero tranquillo ma preccupato per la mia famiglia. Sono stati mesi difficili, ho tenuto sempre una maschera per non far preoccupare i miei familiari» così Marco Carta a Barbara D'Urso durante Live. «Quando sono uscito dalla Rinascente - spiega Carta - ero al telefono, ho visto la mia amica accerchiata e sono tornato indietro, mi hanno chiesto se la conoscevo e ho detto di sì e quindi sono andato con loro».
La D'Urso chiede a Carta se è ancora in contatto con Fabiana Muscas, nella cui borsa sono state ritrovate le magliette: «No, sinceramente no, ma penso sia normale». Le immagini portate a processo della videosorveglianza scagionano Carta ma il Pm non ci sta. «Sono stato preso di mira soprattutto sui social e ora ho portato tutto alla polizia postale. Barbara quando sono venuto qui io sapevo di non aver fatto niente, ma in Italia spesso è più facile credere alle cattive cose che a quelle belle. Questo è un paese che punta facilmente il dito. Avevo problemi ad uscire per strada, mi sentivo osservato, ho trovato rifugio in Ufi (il fidanzato Sirio Campedelli)». «Dedico questa sentenza a Sirio e a tutti gli amici, quelli veri, ora sentirete la mia musica» Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico