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«La miseria è il copione della vera comicità, non si può far ridere se non si conosce il dolore, il freddo. Non si può essere un vero attore comico se non si è fatto la guerra con la vita». Così Linfo Banfi a Ballando con le Stelle. Ma subito dopo il comico sdrammatizza con una battuta: «Perché quando uno ha un problema al rene è un problema renale, ma se si ha un problema penale si guarda al codice?».
L'esibizione
Uno spettacolo comico dal sottofondo malinconico, quello portato in scena da Pasquale Zagaria, nella clip con l’iconico trucco del clown sul volto.
Il ricordo della moglie
Un sentimento che descrive come esploso liberamente sulla pista, inaspettato: «Non m’aspettavo che crollassi subito all’inizio, ma poi ho detto "tanto vale che dica quello che sento"». Così Banfi ha commentato il racconto di Lucia della scorsa settimana. Il filo del discorso, infatti, è sempre la moglie. «Nel 1965 ho pensato di mollare tutto, non avevamo un soldo, lavoravo in piccole compagnie di avanspettacolo ma non riuscivo a provvedere alla mia famiglia». E così Zagaria ci immerge nei suoi ricordi tra: stenti, difficoltà e rivalsa. Il pensiero alla maestra d’asilo che aveva descritto sua figlia come “rachitica, malnutrita”. Il fiammifero acceso sulla Tiburtina per dar fuco al baule simbolo del suo, a quel tempo, sogno infranto di divenire attore.
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