La storia della soprano stonata Florence con la Reggiani a Fabriano

Un momento della presentazione
FABRIANO - La storia di Florence Foster Jenkins ricca signora dell’alta società newyorkese, anima di un circolo di amanti di bel canto, soprano senza talento, ma...

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FABRIANO - La storia di Florence Foster Jenkins ricca signora dell’alta società newyorkese, anima di un circolo di amanti di bel canto, soprano senza talento, ma nonostante tutto approdata alla Carnegie Hall di New York nel 1944 vivrà ancora una volta sulle assi di un teatro. 


L’alteprima
Domenica 23 febbraio al “Gentile” di Fabriano (ore 21) debutterà in prima assoluta nazionale “Souvenir - La fantasiosa vita di Florence Foster Jenkins” per la regia di Roberto Tarasco. Nei panni di questo soprano stonato ma determinatissimo Francesca Reggiani, che arriverà sul palco fabrianese dopo una manciata di giorni spesi in città per preparare la trasformazione dell’attrice romana in una perfetta – e poco intonata – cantante di metà anni ’40. Con lei sul palco anche Massimo Olcese ed un pianista Francesco Leineri, parte fondamentale nello sviluppo di una trama che racconterà l’ascesa di una artista senza doti canore, estranea al senso del ritmo ma nonostante tutto amata a tal punto da portare la sua esibizione ad un sold out con settimane di anticipo dalla sua esibizione. Due anni di gestazione, per costruire una commedia intelligente e per adattare e tradurre il testo della commedia originale.

Una storia attuale
«Una storia attuale, che racconta di chi crede di avere doti incredibili ma senza averne i fondamentali – ha spiegato la Reggiani – Florence era una pazza, una determinazione assoluta ed una convinzione tale da essere d’esempio per i tanti dilettanti allo sbaraglio». Il racconto di come una cantante possa arrivare a calcare i palchi più importanti partendo dalle lezioni con un maestro di pianoforte, qualche “salotto bene” fino poi a veder crescere in maniera smisurata la fama ed il desiderio, senza dimenticare anche un cognome importante ed un marito più che danaroso ed influente. 

Analogie con Novocento

«Ho ritrovato in questo testo emozioni analoghe al monologo di Baricco, “900” – ha spiegato il regista Roberto Tarasco – con una narrazione per certi versi simile. Non è un monologo, ma un intreccio molto interessante che in questo caso racconta la storia di Florence capace di arrivata ad esibirsi alla Carnegie Hall. Come fosse un quadro di Picasso: è riuscita a ribaltare il sentire comune nonostante tutto». Una storia arrivata anche al cinema, perché alla vicenda si ispira anche il film biografico “Florence” diretto da Stephen Frears nel 2016 e interpretato da Meyl Streep, Hugh Grant e Simon Helberg, che ha raccolto svariati riconoscimenti e nomination agli Oscar e ai Golden Globe. Il sipario si alzerà sabato, alle 21, per una prima nazionale arrivata dopo una residenza di allestimento di uno spettacolo che verrà replicato anche a Pergola il giorno successivo (domenica 23) a partire dalle ore 21.15. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico