Le visioni uniche di Scorcelletti nella mostra “Elegia fantastica” che si è aperta a Palazzo Pianetti di Jesi

Uno “scatto” della sezione “Ricordi” del grande fotografo Emanuele Scorcelletti
JESI - È come se le Marche contenessero tracce di leggende senza tempo immerse, dalle colline al mare, fra personaggi che riempiono paesaggi e piccoli paesi, in...

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JESI - È come se le Marche contenessero tracce di leggende senza tempo immerse, dalle colline al mare, fra personaggi che riempiono paesaggi e piccoli paesi, in un’atmosfera che diventa fantastica in mezzo a ombre profonde che sollecitano l’occhio dell’artista in dissolvenze oniriche. Sono questi i due tratti di una mostra che Jesi, e l’intera regione, meritano, perché frutto di un lavoro incessante di uno degli artisti che con la fotografia non ha mai mentito. È l’impressione che è emersa al momento della visita della grande “Elegia fantastica”, a Palazzo Pianetti di Jesi. 

 


«Sono sceso da Parigi - ci dice Cyril Drouhet, vicedirettore de Le Figaro Magazine - perché non immaginavo cosa fossero le Marche. Le conoscevo solo dalle foto del nostro Emanuele Scorcelletti. Quando stamattina sono sbucato intorno a San Marcello ed ho visto la vallata, ho capito la potenza del suo amore ed il perché questa terra così unica abbia preso letteralmente un artista che è stato definito, nel tempo, fotografo dei divi, frequentatore di sogni felliniani, esaltatore di realtà dure come quelle che emergono dalle sue foto del terremoto o dalle profondità delle nebbie che escono dai “Ricordi” ed entrano nel settore “Visioni”. Come un pittore che si perde non con il pennello ma con la macchina fotografica in mezzo ai paesaggi ed alle nostalgie». Durante l’incontro, si è particolarmente sottolineato come questo progetto, che ha dato origine anche a una straordinaria pubblicazione intitolata “Elegia Fantastica – Le Marche tra ricordo e visione” contribuisca alla valorizzazione del paesaggio culturale e del nostro territorio. 


Una mostra sostenuta dalla Regione Marche, dal Comune di Jesi, dalla Fondazione Pergolesi Spontini, con la collaborazione di Laica, che è diventata un biglietto da visita in tutto il mondo per questa terra. Una prima sezione della mostra si trova, come dicevamo, nella Galleria degli stucchi, perfettamente integrata col percorso culturale che ne esalta la diversità cui si deve abituare l’occhio del visitatore. «Anche per le installazioni, le cornici, la carta del libro-catalogo, ho avuto al mio fianco solo ed esclusivamente professionalità marchigiane», dice Scorcelletti. «Un grazie particolare - aggiunge - alla ditta Fedrigoni che ci ha fornito una carta speciale. La nostra regione è fatta davvero di uomini e donne generosi ed appassionati. Li ho voluti far vivere tutti, sia fissandoli nei momenti della loro quotidianità sia immergendomi, per poi riemergere, nella fitta nebbia delle visioni oniriche, che rapiscono e ti portano lontano». La sezione, a pian terreno del palazzo, dedicata alle “Visioni” è un capolavoro di introspezione indagatoria. La mostra resterà aperta sino al 4 settembre. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico