La Compagnia Cipriani chiude la stagione di tradizione del Pergolesi con Soirée Russe, omaggio a Diaghilev e Nijinsky

Davide Dato, primo ballerino dell’Opera di Vienna
JESI - La 54esima Stagione di Tradizione del Teatro Pergolesi di Jesi, dedicata al M° Carlo Perucci - di cui ricorre, quest’anno, il centenario della nascita...

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JESI - La 54esima Stagione di Tradizione del Teatro Pergolesi di Jesi, dedicata al M° Carlo Perucci - di cui ricorre, quest’anno, il centenario della nascita – volge al termine, dopo aver proposto, da maggio ad oggi, titoli rari e intriganti quali “Notte per me luminosa” di Marco Betta, “Maria de Buenos Aires” di Astor Piazzolla, “La serva padrona” di Giovanni Battista Pergolesi e “The telephone” di Gian Carlo Menotti, “Il castello del principe Barbablù” di Béla Bartók, e “La scuola di guida” di Rota in dittico con “Il segreto di Susanna” di Wolf Ferrari.

 

 
A chiudere il cartellone  sabato 18 dicembre alle ore 21 sarà “Soirée Russe. Omaggio ai Balletti Russi di Sergei Diaghilev”, a cura di Daniele Cipriani, per una produzione di Daniele Cipriani Entertainment. Il balletto propone musica dal vivo e interpreti di fama internazionale per ricordare una delle pagine più significative della storia della danza e gli autori di un’espressione artistica rivoluzionaria che ha ispirato, nel mondo, coreografi, registi, intellettuali e interpreti. Sasha Riva e Simone Repele, già interpreti per il Grand Théâtre de Genève, e Davide Dato, primo ballerino dell’Opera di Vienna, danzano in un inedito programma dedicato ad uno dei periodi più intensi della storia della cultura e del teatro. Le musiche di Pyotr Ilyich Tchaikovsky, Igor Stravinskij e Claude Debussy saranno eseguite al pianoforte da Marcos Madrigal e Alessandro Stella, flauto di Massimo Mercelli.


Oltre la storia, oltre la leggenda, il passato si ricongiunge al pensiero contemporaneo, rivelando l’eredità e l’evoluzione dell’opera di geniali autori: in programma, quattro capolavori creati per i Ballets Russes tra il 1910 e il 1920, qui riscritti e reinterpretati nelle recenti e originali versioni di alcuni dei più importanti coreografi della scena contemporanea italiana e internazionale: Marco Goecke per “L’Uccello di fuoco” di Stravinskij, Amedeo Amodio per “Prélude à l’après midi d’un faune” di Debussy, Sasha Riva e Simone Repele per “Le Nozze di Aurora” da “La Bella Addormentata” su musica di Tchaikovsky, e la coreografia di Uwe Scholz ricostruita da Giovanni di Palma per “La Sagra della Primavera” di Stravinskij. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico