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POGGIO SAN MARCELLO - Solo le cose buone durano nel tempo. Un modo di dire che diventa un imperativo quando si parla di vino. È il caso del Verdicchio Balciana che si conferma a distanza di vent’anni come il miglior vino bianco italiano all’International Wine Challenge
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(medaglia d’argento per il Tralivio). L’etichetta 2017 di Sartarelli si è infatti aggiudicata a Londra il prestigioso Italian White Trophy.
Passato e presente
«Siamo onorati e orgogliosi - fanno sapere da Poggio San Marcello - di ricevere questo riconoscimento che premia il lavoro di tutto il team Sartarelli e ci sprona a proseguire la strada intrapresa tanti anni fa, che era allora rilanciare un vitigno quasi disprezzato mentre oggi è confermare il Verdicchio come uno dei migliori vini bianchi d’Italia». Non è cambiata la vocazione al bianco (Classico, Tralivio, Balciana, Brut, Passito e Grappa), ed è stata originale e vincente.
La punta di diamante
Il Balciana è una vendemmia tardiva, un vino unico nel suo genere, le cui uve provengono esclusivamente da un singolo vigneto a un’altitudine di 300 metri sul livello del mare e con un’inusuale esposizione nord est. Dalla località in cui si trova questo vigneto ne deriva il nome, la cui origine etimologica è “Valsana”, ovvero “Valle Sana”, sin dal 1200, per poi mutare negli anni fino ad arrivare al nome attuale conosciuto come Balciana. Si tratta di una vendemmia tardiva, perché avviene solitamente nel mese di novembre (talvolta leggermente anticipata), e proprio grazie all’insolita esposizione del vigneto, oltretutto posizionato in un’area fresca e umida, i grappoli maturano lentamente, non appassiscono, piuttosto assumono una eccezionale colorazione violacea. Balciana, considerato la punta di diamante di Sartarelli, ha sempre rappresentato un’importante sfida sin dalla sua creazione proprio per tutti i motivi sopra elencati. Una sfida difficile ma vincente fin dall’inizio, sin dalla sua prima vendemmia nel 1994. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico