Giorgio Toccaceli: «Una vignetta al giorno contro il virus»

Giorgio Toccaceli intento a disegnare
CASTELFIDARO - Una nuova vignetta che racconta il periodo che stiamo attraversando, sempre sotto la chiave dell’ironia. Giorgio Toccaceli, classe ‘54, fidardense doc,...

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CASTELFIDARO - Una nuova vignetta che racconta il periodo che stiamo attraversando, sempre sotto la chiave dell’ironia. Giorgio Toccaceli, classe ‘54, fidardense doc, con ironia e passione sta combattendo a colpi di colore e fantasia questa difficile battaglia. Toccaceli, nato come vignettista, ha partecipato al Museo internazionale della caricatura di Tolentino, prendendo anche parte alla Biennale dell’Umorismo, la sua arte si è diffusa tramite mostre come “Tuffo nel colore” o “Nascosto nella tela” quest’ultima prende il nome dalla sua firma: quella di disegnarsi all’interno dei suoi quadri. La sua giocosa ispirazione, che strappa sorrisi, trasuda dolcezza e fa riflettere, ha girato in lungo e largo la regione, e non solo. Le sue caricature e i suoi dipinti sono infatti capaci di “immortalare” nella medesima azione i sentimenti, le virtù e i vizi di una intera comunità, contestualizzandoli e proponendo uno spaccato sarcastico, ma sempre delicato, della società stessa. Le sue opere sui social Facebook e su Instagram. 


Giorgio Toccaceli dice: «Ho iniziato questa avventura quando è incominciata la quarantena. Mi sono detto: devo lasciare un ricordo, un’immagine, magari in modo leggero, di ciò che ci sta accadendo. Una situazione come quella che stiamo vivendo passerà alla storia e come una fotografo lascerà immagini, un regista farà un film, io voglio lasciare delle vignette a commentare in modo leggero il disagio che stiamo vivendo. Disegnare per me significa scaricare la tensione, vivrei questi momenti con molta tristezza se non li guardassi da un punto di vista assurdo e comico. Io come dice mia moglie, soffro la sindrome di “Peter Pan”, prima ero piccolo, poi sono diventato vecchio ma non sono mai stato “grande”, i miei occhi vedono le cose come quando avevo 8 anni e come un bambino non vedo la catastrofe ma il “super eroe” che sconfiggerà il male. Il mio motto in questo periodo? Se non mi sconfiggerà il Covid lo renderò ridicolo». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico