Addio a Giorgio Faletti, in 5mila ai funerali Il ricordo di Paolo Conte e Beruschi

Addio a Giorgio Faletti, in 5mila ai funerali Il ricordo di Paolo Conte e Beruschi
ASTI - Sono state oltre 5 mila le persone che hanno partecipato ai funerali dello scrittore Giorgio Faletti. La chiesa della Collegiata di San Secondo non è stata in grado di...

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ASTI - Sono state oltre 5 mila le persone che hanno partecipato ai funerali dello scrittore Giorgio Faletti. La chiesa della Collegiata di San Secondo non è stata in grado di accoglierle tutte e a migliaia gli astigiani hanno affollato la piazza antistante la basilica, collegata all'interno con altoparlanti.




Oltre al sindaco, Fabrizio Brignolo, e rappresentanti delle istituzioni locali, molti esponenti del mondo dello spettacolo. Tra gli altri, Paolo Conte:
«Di lui - ha dichiarato - mi mancheranno soprattutto i suoi libri. Era un uomo intelligentissimo e spiritosissimo. Giorgio qui ad Asti era un'istituzione. Ci conoscevamo da sempre, eravamo amici. Mi mancherà la sua veridicità, la sua vivacità non solo intellettuale. L'ultima volta che ci siamo visti mi ha raccontato una barzelletta. E i suoi libri erano scritti 'da Dio'».



Molti i personaggi dello spattecolo che in mattinata hanno affollato anche la camera ardente al Teatro Alfieri. Tra gli altri il comico Enrico Beruschi, che con Faletti cominciò la carriera prima al Derby di Milano poi nel programma tv 'Drive In'. «Vedete questa cravatta? - ha detto mostrandone una 'pienà di strumenti musicali - Mi ricorda Sanremo. Giorgio ed io fummo i primi non cantanti a esibirsi al Festival. Poi lui mi battè, arrivò secondo».



Beruschi ha ricordato gli anni del Derby, «fondamentali per tutti noi». «Giorgio l'ho conosciuto lì. Si vedeva subito che era uno bravo. Perchè non era solo un comico, era qualcosa di più. L'ultima volta che l'ho sentito è stato un anno fa. Andava in America, ma non mi ha detto niente». Fu Giorgio Faletti a regalare al figlio di Beruschi la sua prima chitarra. Fu Giorgio Faletti a insegnargli «alcuni tempi comici. Lui aveva una capacità di improvvisazione veramente unica».
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Corriere Adriatico