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Da attore a operatore per il contact tracing contro il Covid: questo il percorso fatto da Giorgio Cantarini, divenuto famoso all'esordio cinematografico nel film di Roberto Benigni, La vita è bella. L'attore, che nel 1997 aveva appena cinque anni e aveva interpretato il piccolo Giosuè, ha continuato a recitare ma si è trovato immobile di fronte alla crisi che ha paralizzato il mondo dello spettacolo.
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Giorgio Cantarini, insieme al fratello Lorenzo, cantante e chitarrista dei Dear Jack, è infatti diventato da qualche tempo un operatore di call center che si occupa del tracciamento dei contatti per conto della Asl di Viterbo. «Per tutti gli artisti è un momento difficile e bisogna arrangiarsi: i teatri sono chiusi e lavorare sul set è molto difficile. E se ci si riesce dando anche una mano nella battaglia contro il Covid, è ancora meglio» - racconta l'attore a Federica Lupino e Giorgio Renzetti de Il Messaggero - «Insieme a mio fratello sto lavorando al Toc (Team operativo coronavirus) per tracciare i contatti dei positivi.
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Giorgio Cantarini, dopo un esordio così precoce e fortunato, ha sempre continuato a recitare e si è diplomato al Centro sperimentale di cinematografia a Roma. In un'intervista dello scorso anno a Leggo, l'attore, che oggi ha 28 anni, aveva parlato della sua carriera, iniziata quasi per caso e che lo aveva portato a diverse esperienze, dalle pubblicità al teatro a Broadway.
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