Mirò entusiasma a RisorgiMarche Che duetti insieme a Neri Marcorè

Andrea Mirò con Neri Marcorè al Monte la Torre di Quinzano
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FORCE - Chi ha affrontato ieri il percorso che da Force porta al Monte la Torre di Quinzano per assistere al concerto di Andrea Mirò è stato ripagato da un pomeriggio magico sotto il segno della voce fatata e della musica raffinata dell’artista milanese. Il caldo e le salite non frenano la voglia di partecipare e l’attaccamento della gente a #RisorgiMarche, il festival ideato da Neri Marcorè che si appresta a vivere l’ultima parte di una seconda edizione che sta consolidando i risultati avviati l’anno scorso e rilanciati in questo 2018. 

«Un saluto a quelli che hanno scelto il sole e a quelli che preferiscono le zone ombrose» ha scherzato Marcorè con il pubblico, distribuito tra area concerto e alberi in cima alla collina. «Oggi siamo ospiti del Comune di Force - ha proseguito – i cui amministratori voglio salutare con riconoscenza per la loro collaborazione per la miglior riuscita di questo concerto, essendosi messi a disposizione senza alcuna pretesa o condizione. È proprio questo lo spirito di questo festival, pensato non per i singoli Comuni ma per tutte le comunità che vivono nel cratere sismico». 
Dopo aver ricordato il prezioso supporto di Forze dell’Ordine, Protezione civile, collaboratori di Tam Tutta un’Altra Musica e fonici, Marcorè ha invitato i presenti a partecipare al ricco Dopo Festival organizzato dall’Amministrazione comunale nel centro storico. Poi l’introduzione per Andrea Mirò. «Che grande piacere averla qui! Nonostante l’impegno come direttore artistico alla Festa della Taranta a Melpignano ha voluto trovare a tutti i costi una data per RisorgiMarche. Ed è con gratitudine e riconoscenza che voglio abbracciarla con il vostro applauso».
Accompagnata alle tastiere da Daniel Bestonzo, Andrea Mirò chitarra al collo ha salutato tutti («Grazie per essere arrivati fino a qua, non succede spesso di suonare in posti così belli») per poi aprire il suo concerto con “Conseguenze”. Una scaletta, la sua, costruita su brani come “Piove da una vita”, “Non chiedo di più”, “Così importante”, “Astronauta”, “Senza che nulla”, “Cowboy”, “Nessuno escluso”, “La la la”, “Deboli di cuore”, “Faust”, “Nessuno tocchi Caino”, “Sarajevo” e “Il vento”.

Sul finale una Mirò molto emozionata ha chiamato al suo fianco Neri per un duetto sulle note di “Preghierina dell’infame”, traccia presente nel disco “A fior di pelle” uscito qualche anno fa, nella quale il nostro artista marchigiano era stato ospite e con la quale hanno regalato agli spettatori accorsi un finale improvvisato e divertente. «Le cose belle sono di tutti» ha concluso Marcorè, rilanciando una frase della stessa Mirò (che aveva eseguito nei bis un brano di Edith Piaf) per salutare il pubblico e dando appuntamento a oggi a Montefortino per il concerto di Paolo Belli e a domani a Santa Maria in Pantano per Elio e Rocco Tanica. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico