Fiorella Mannoia canta Lucio Dalla Il concerto a Villa Vitali di Fermo

Fiorella Mannoia
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FERMO - I brani del più originale e geniale cantautore italiano in nuove versioni, interpretate dalla voce femminile più emozionante della musica italiana, Fiorella Mannoia. Sarà lei, il 6 luglio (ore 21,30) a Villa Vitali di Fermo, a raccontare le storie scritte da Lucio Dalla con la maestria che l’ha consacrata la cantante preferita dei più grandi autori. Caruso, Anna e Marco, Cara, La sera dei miracoli, Stella di mare, Se io fossi un angelo, Chissà se lo sai, Milano, Felicità, Sulla rotta di Cristoforo Colombo e La casa in riva al mare e naturalmente A te sono alcune delle “gemme” che verranno offerte da questa grande artista al pubblico marchigiano. Mannoia è Fermo da lunedì. Ha girato per la città, salutato vecchi e nuovi amici, tra cui la giornalista Sandra Amurri, che l’ha ospitata a pranzo, nella sua casa fermana. È qui che l’abbiamo incontrata, davanti a un buon caffè e tanta voglia di parlare e raccontare.


Perché un disco e un concerto dedicato a Lucio Dalla?
Quando se ne va un artista come lui quello che si può fare per mantenerlo in vita è continuare a cantare le sue canzoni. Ho registrato il disco “A te” subito dopo la morte di Lucio, ho fatto solo 5 concerti a Roma. Poi mi sono fermata perché non volevo si pensasse che approfittavo della sua scomparsa. Ora sono passati tre anni e le tante richieste che ho avuto nel frattempo mi hanno convinto che i tempi fossero maturi per riportare in giro, almeno questa estate, questo concerto.

Com’era il suo rapporto con Dalla?
Di stima innanzitutto. La mia nei suoi confronti era scontata ma anche lui ne aveva nei miei. Ci siamo visti , frequentati, non spesso ma diverse volte. Veniva a vedere i miei concerti, io i suoi. Abbiamo cantato insieme tante volte. Era molto divertente, elegante. aveva molto gusto, amava l’arte. Nella musica l’ho sempre considerato un folletto, non aveva schemi, si è messo in gioco sempre.

Viene spesso nelle Marche. Qual è il suo rapporto con questa regione?

Splendido. Ho passato l’infanzia a Castelraimondo perché mamma è marchigiana, per l’esattezza nata a Castel Santa Maria di Castelraimondo. Lì c’era mia nonna, mi ricordo benissimo di quando noi da bambini, io e mia sorella, venivamo a passare le vacanze qui. Conosco le Marche dai racconti di mamma, dei suoi fratelli, alcuni partigiani, altri fascisti, mia zia che faceva la spoletta con i partigiani che erano nelle montagne. Tutti racconti che per fortuna mamma mi ha fatto e di cui noi figli siamo fieri depositari. Purtroppo non ho figli per poter tramandare queste storie ma le conservo con gelosia nel mio cuore.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico