Fabrizio Corona e la lettera di Celentano: «Se muori ora non gliene frega niente a nessuno»

Fabrizio Corona e la lettera di Celentano: «Se muori ora non gliene frega niente a nessuno»
Fabrizio Corona e la lettera di Celentano: «Se muori ora non gliene frega niente a nessuno». «È vero. Tu sei un bravo ragazzo che però ha commesso...

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Fabrizio Corona e la lettera di Celentano: «Se muori ora non gliene frega niente a nessuno». «È vero. Tu sei un bravo ragazzo che però ha commesso dei reati. Con in più l'aggravante di sfidare i giudici. Ma io, come già ti ho detto, ho un'idea». Queste le parole del molleggiato all'ex paparazzo dei vip in una lettera aperta scritta sul suo profilo Instagram «L'inesistentE, dove fa intuire che ci saranno ulteriori sviluppi, visto che non rivela quale sia l'dea che ha in mente. E dove avverte Corona che nel bel mezzo di una pandemia e con notizie di cronaca atroci (cita il bambino ustionato dai genitori) «il tuo sciopero della fame, in un momento come questo è a dir poco fuori moda».

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«Caro Fabrizio - esordisce Celentano - qualcosa mi dice che è in atto un cambiamento... un cambiamento che potrebbe riguardare la tua storia... e non solo la tua, anche la mia, insomma la storia di tutti... dell'Italia, del mondo... E chi ce lo sta dicendo è quella Signora, sempre un po' incazzata, che per farci capire il grande valore di un 'tenero abbracciò, non sempre usa modi amichevoli. Se poi si accorge che non manteniamo le distanze diventa anche manesca fino al punto di uccidere. Il suo nome credo che sia Pande… 'mià, mi pare, o qualche altra cosa che tradotto, significa: diffusione di una 'batosta mondialè. In un solo anno il Covid ha ucciso 2 milioni e mezzo di persone, di cui centomila solo in Italia. In giro qua e là, si uccidono genitori e poi buttati in un fiume. Mentre altri che non si possono chiamare genitori, non ci pensano un attimo a buttare un loro figlio di appena 4 giorni nell'acqua bollente, ora ricoverato in ospedale con ustioni su tutto il corpo. Per cui il tuo sciopero della fame, in un momento come questo è a dir poco fuori moda». «E tu, caro Fabrizio, sei troppo intelligente per non sapere che se dovessi morire adesso solo per fare un dispetto a chi, per forza, ha dovuto giudicarti, non gliene fregherebbe niente a nessuno. Quando tu, con la faccia insanguinata, inveendo contro i giudici, hai detto che sei un bravo ragazzo, ebbene io sono il primo a esserne convinto. È vero. Tu sei un bravo ragazzo che però ha commesso dei reati. Con in più l'aggravante di sfidare i giudici. Ma io, come già ti ho detto, ho un idea!!!», conclude Celentano senza svelare appunto di quale idea si parli. 

 

«È vero. Tu sei un bravo ragazzo che però ha commesso dei reati. Con in più l'aggravante di sfidare i giudici. Ma io, come già ti ho detto, ho un'idea». Adriano Celentano indirizza una seconda lettera pubblica a Fabrizio Corona dal suo profilo Instagram 'L'inesistentè, dove fa intuire che ci saranno ulteriori sviluppi, visto che non rivela quale sia l'dea che ha in mente. E dove avverte Corona che nel bel mezzo di una pandemia e con notizie di cronaca atroci (cita il bambino ustionato dai genitori) «il tuo sciopero della fame, in un momento come questo è a dir poco fuori moda». «Caro Fabrizio - esordisce Celentano - qualcosa mi dice che è in atto un cambiamento... un cambiamento che potrebbe riguardare la tua storia... e non solo la tua, anche la mia, insomma la storia di tutti... dell'Italia, del mondo... E chi ce lo sta dicendo è quella Signora, sempre un pò incazzata, che per farci capire il grande valore di un 'tenero abbracciò, non sempre usa modi amichevoli. Se poi si accorge che non manteniamo le distanze diventa anche manesca fino al punto di uccidere. Il suo nome credo che sia Pande… 'mià, mi pare, o qualche altra cosa che tradotto, significa: diffusione di una 'batosta mondialè. In un solo anno il Covid ha ucciso 2 milioni e mezzo di persone, di cui centomila solo in Italia. In giro qua e là, si uccidono genitori e poi buttati in un fiume. Mentre altri che non si possono chiamare genitori, non ci pensano un attimo a buttare un loro figlio di appena 4 giorni nell'acqua bollente, ora ricoverato in ospedale con ustioni su tutto il corpo. Per cui il tuo sciopero della fame, in un momento come questo è a dir poco fuori moda». «E tu, caro Fabrizio, sei troppo intelligente per non sapere che se dovessi morire adesso solo per fare un dispetto a chi, per forza, ha dovuto giudicarti, non gliene fregherebbe niente a nessuno. Quando tu, con la faccia insanguinata, inveendo contro i giudici, hai detto che sei un bravo ragazzo, ebbene io sono il primo a esserne convinto. È vero. Tu sei un bravo ragazzo che però ha commesso dei reati. Con in più l'aggravante di sfidare i giudici. Ma io, come già ti ho detto, ho un idea!!!», conclude Celentano senza svelare appunto di quale idea si parli. 

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Corriere Adriatico