FABRIANO - FabriJazz: tutto pronto per l’ultimo grande evento del 2019. Oggi, 30 novembre, sulle assi del Teatro Gentile di Fabriano si esibirà Steve Gadd...
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Uomo dal groove infinito, riconoscibile sin dalla prima battuta sulle pelli di una batteria, è jazzista e session man di livello eccelso. Proprio con il pianista Chick Corea stringe un rapporto strettissimo, collaborando prima con la sua band “Return To Forever”, nel quartetto puntellato da Michael Brecker ed Eddie Gomez in “Three Quartets” e poi tante altre avventure a celebrare un rapporto di profondissima stima. Il pianista di origine italiana (anche Gadd è di origine italiana, la madre era infatti siciliana, palermitana e Deliberti di cognome) dirà di Steve: «Ogni batterista vorrebbe suonare come Steve Gadd perché lui suona in modo perfetto». Talmente perfetto da potersi adattare a qualsiasi tipo di musica e di struttura ritmica: secondo molti esperti il batterista di Irondequoit (contea di Monroe, stato di New York) sarebbe l’inventore del suono di batteria della disco music anni ’70. Un segreto nascosto tra i solchi e i beat di “The Hustle” di Van McCoy.
Più recentemente Gadd ha vinto con la sua band il prestigioso riconoscimento per il miglior “Album strumentale contemporaneo” durante la sessantunesima notte dei Grammy Awards. Nella notte del 10 febbraio 2019, allo Staples Center di Los Angeles, la vittoria ad un anno di distanza dalla pubblicazione del suo ultimo album “Steve Gadd Band”. Per ospitare Gadd, Blicher ed Hemmer (gli altri due musicisti ad accompagnare fenomenale batterista stelle e strisce) un palco da star come quello del Gentile. Quella di Fabriano è l’ultima data di un tour europeo intenso e di grande successo, che ha visto il trio capitanato da Gadd esibirsi tra Inghilterra, Scozia, Danimarca, Russia e Italia.
Non è il primo evento di grande spessore organizzato per impreziosire FabriJazz, perché tra giardini del Poio e Oratorio della Carità si sono esibiti il pianista degli Area Patrizio Fariselli, Fabrizio Bosso e Rosario Giuliani, Michael Rosen, gli Agorà, Roberto Gatto, Daniele Sepe e tanti altri ancora. L’ultimo evento 2019 per FabriJazz, commentato così dal presidente dell’associazione Fabriano Pro Musica (che organizza il festival jazz) Marco Agostinelli: «La prima e l’ultima parola devono essere sempre lasciate alla musica, come fosse un messaggio universale». La kermesse fabrianese ha visto aumentare del 40% gli iscritti alle lezioni e concerti serali completamente sold out ai Giardini del poio. Apprezzate e partecipate anche le tante jam session, che si sono svolte all’interno di molti locali del centro storico fabrianese. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico