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CAGLI - Ettore Gambioli, con un laboratorio a due passi dalla Gola del Furlo, è un intagliatore-scultore. Anzi, è un maestro della pietra che, con stile e personalità, regala contemporaneità alla tradizione degli scalpelli marchigiani. Nel Trecento sono quelli di Sant’Ippolito che hanno abbellito la facciata del Palais des Papes ad Avignone, e quelli di Acqualagna curato i dettagli del Palazzo ducale di Urbino, gioiello del Rinascimento.
La tradizione
Ettore è l’erede di una bella tradizione di famiglia. Nel suo Dna corre la vena geniale del padre Paolo da cui ha imparato l’amore per la pietra, per il marmo, e il modo di lavorarli. Di fatto, con la firma della ditta Callis, è un originale creatore di camini, un compositore di pareti d’autore. Ogni pezzo è un oggetto unico, non usa pantografi, nemmeno macchine a controllo numerico. Una passione per tecniche del passato che ne fanno un ricercato restauratore di bassorilievi, di fontane, di scale e balaustre. Un partner prezioso anche per le Soprintendenze. È coinvolto nel restauro di Villa Imperiale a Pesaro, in quello del Palazzo del Duca di Montefeltro. Lavori palesi, come lo stipite del portone d’ingresso alla Galleria nazionale delle Marche, ma anche più nascosti come in uno dei torrioni.
Gli studi
Forte di un diploma all’Istituto statale d’arte di Urbino (la Scuola del Libro), dell’Accademia delle Belle Arti sempre di Urbino, Gambioli è un artigiano-artista scelto per ideare e scolpire monumenti a ricordo certo della storia di ieri come, ad esempio, negli stemmi municipali scolpiti nella pietra di Urbino, Osimo e Morro d’Alba, di Arcidiocesi ma anche di quella odierna. «Le sculture – osserva – sono testimonianze, dei punti di riferimento, dei simboli che si sedimentano nei luoghi, nelle comunità e lasciano tracce di un’epoca e sfidano il tempo».
La statua a Guzzi
Ettore Gambioli ha firmato il monumento dedicato a Carlo Guzzi, padre fondatore della Moto Guzzi, statua installata nel cuore della principale piazza di Mandello del Lario sul lago di Como o quella dell’aviatore Giorgio Parodi, un altro fondatore della Moto Guzzi nel quartiere di Carignano a Genova.
Corriere Adriatico