C’era molta attesa per il nuovo singolo di Emma Marrone. E il motivo è presto detto: le firme eccellenti di Vasco Rossi e di Gaetano Curreri degli Stadio, assieme a...
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“Io sono bella non è solo una canzone. È un regalo meraviglioso che mi hanno fatto Vasco Rossi e Gaetano Curreri con la collaborazione di due giovani autori, Gerardo Pulli e Piero Romitelli”, ha dichiarato Emma dal suo Instagram. “Dopo 10 anni di lavoro è la ricompensa più grande che potessi ricevere. Ripenso a tutti i dischi che ho comprato e ai concerti dove ho saltato come una matta cantando le sue canzoni con tutta la voce che avevo in corpo per farmi sentire dal kom. Perché volevo diventare come lui. Non avete idea di che cosa significhi per me avere in bocca le sue parole”. Il problema è che le sue parole sono ormai pallottole a salve: innocue e prevedibili.
Cosa resta? Il ritmo, la grinta, la propensione rock, quel pizzico di elettricità fracassona. Tutti ingredienti che, se messi a frutto, potrebbero forse consentire a Emma di fare un salto di qualità nel suo nuovo album di inediti, che uscirà nel 2020, in occasione dei dieci anni di attività della cantante salentina. Magari ricorrendo a una produzione meno roboante e invasiva di quella approntata da Dardust in questo brano.
Ci piace Emma quando affronta il pubblico senza timori, parlando di immigrazione, mettendoci la faccia; meno quando veste i panni di una tigre sexy di maniera, prevedibile come una finta lite televisiva ad “Amici”. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico