Elcito magica e misteriosa inerpicata su uno sperone roccioso, è il borgo del silenzio

Elcito, la magica frazione di San Severino Marche
SAN SEVERINO MARCHE - Inerpicata com’è su uno sperone roccioso, Elcito ha ancora l’aspetto di una rocca. Il castello, invece, costruito a difesa della...

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SAN SEVERINO MARCHE - Inerpicata com’è su uno sperone roccioso, Elcito ha ancora l’aspetto di una rocca. Il castello, invece, costruito a difesa della sottostante abbazia di Santa Maria in Valfucina, è ormai appena riconoscibile. Ne resta l’arco d’accesso, che accoglie chi sale a Elcito, attratto dal fascino fiabesco e misterioso che questo piccolo agglomerato di case di pietra esercita alla vista, dal basso.

 


Perduta la sua funzione difensiva, la rocca è stata a poco a poco trasformata in abitazioni per le famiglie di pastori, contadini e carbonari del luogo. Gente industriosa, che traeva il sostentamento dai folti lecceti che coprono le colline circostanti, e danno il nome al sito: elce, ovvero “Quercus ilex”, nelle nostre campagne vale per leccio. Ne trasse sostentamento, assieme all’allevamento, la comunità benedettina che fin dall’anno Mille si insediò a Valfucina, nell’area che pare fosse occupata, dall’VIII secolo, da certi monaci basiliani.

E a questo secolo c’è chi fa risalire la cripta in pietra calcarea, sottostante a Santa Maria in Valfucina, prezioso luogo di culto. Più volte crollato e riedificato, conserva il primitivo ambiente ipogeo voltato su colonne, con capitelli a forma trapezoidale, in stile orientaleggiante. È inagibile, come la chiesa stessa che, puntellata, sorge al centro di un piazzale.


Su quest’area, ai piedi di Elcito, l’architetto sanseverinate Luca Maria Cristini suggerisce di creare un centro funzionale alla promozione turistica dell’intero comprensorio di Canfaito e di Elcito, con un parcheggio e servizi: «La ristorazione qui si potrebbe coniugare con le attività zootecniche che vi sono da tempo insediate, con la possibilità di vendita dei prodotti della Riserva Naturale dei Monti San Vicino e Canfaito.

E poi, sosta con camper, caravan e tende, un’area picnic, una casa-ostello per escursionisti, camere e piccoli appartamenti in affitto per brevi periodi. Da coniugare ad attività ricreative, come il maneggio dei cavalli, che già esiste nel comprensorio, e attività di noleggio con assistenza tecnica per bici ed e-bike. Un’ottica di sviluppo compatibile, legato ad attività a basso impatto energetico, sostenibile».

Forse si potrebbe così ovviare agli inconvenienti di oggi, che si creano in certi giorni dell’anno, per un afflusso turistico straordinario. Dall’area attrezzata a parcheggio potrebbero partire bus navetta elettrici per permettere ai visitatori di raggiungere Elcito senza intasare la strada d’accesso. 


In alto, il borgo è un presepe di una trentina di piccole case di pietra e mattoni, collegate da vicoli pittoreschi e scalinatelle. Poi, balconi naturali e piccole terrazze, da cui si gode una vista strepitosa sul San Vicino, e sui colli coperti di vegetazione, che orlano le valli circostanti.

Il visitatore rispettoso della natura sarà accolto dal silenzio della montagna, rotto dai fischio delle gazze, dal fruscio del vento costante, dal ciangottio della fontanella davanti alla chiesa di San Rocco, al centro dell’abitato.

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Corriere Adriatico