Festa per i 60 anni della Eko, artisti e show a Recanati. Telefona Bocelli

Neri Marcorè con Giuliano Sangiorgi
RECANATI - Nel ricordo di Oliviero Pigini la grande festa per i 60 anni della Eko. In sala il fratello don Lamberto che ha ricordato gli inizi, le difficoltà e la ripresa....

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RECANATI - Nel ricordo di Oliviero Pigini la grande festa per i 60 anni della Eko. In sala il fratello don Lamberto che ha ricordato gli inizi, le difficoltà e la ripresa. Un grazie agli attuali vertici con in testa l’ad Stelvio Lorenzetti che ha voluto rimarcare nel suo intervento l’attitudine dell’azienda a creare staff affiatati e a operare sul territorio. 


La telefonata di Andrea Bocelli
Anfitrione della serata che si è svolta al Teatro Persiani di Recanati Neri Marcorè che non si è limitato a fare da trait d’union ma ha affiancato alcuni artisti. A sorpresa l’intervento telefonico di Andrea Bocelli di cui si è ricordato l’impegno civile attraverso la sua fondazione nella ricostruzione nel dopo sisma del 2016. «La bellezza salverà il mondo e la musica è bellezza», ha detto il grande tenore che ha ringraziato la Eko per aver donato gli strumenti musicali alle scuole aiutate dalla fondazione. «E poi sono legato alle Marche - ha aggiunto l’artista - per avermi dato il dono più grande della vita, mia moglie», (Veronica Berti è di Ancona ndr). 

Una chitarra per Leopardi
La serata è servita anche per presentare gli ultimi due modelli dell’azienda recanatese: la Ranger Eko e l’Infinito dedicata a Leopardi nel bicentenario della stesura della poesia. A parlare delle iniziative in atto Fabio Corvatta, presidente del Centro Studi Leopardiani, che ha ricordato che il 26 settembre il Presidente della Repubblica Mattarella sarà in vista al Colle dell’Infinito. Tra gli interventi da segnalare quelli del sindaco di Recanati Fiordomo e dell’assessore regionale alla Cultura Pieroni. Sul palco anche il nipote di Oliviero Pigini, Riccardo, che ha voluto ricordare la lungimiranza del nonno. 

Artisti sotto i riflettori

La serata, come era ovvio, si è svolta sotto il segno delle chitarre Eko e di alcuni dei suoi estimatori che non sono voluti mancare alla ricorrenza. In prima fila, dopo l’esibizione di Johnny Ponta, Massimo Varini, project leader Eko, che ha eseguito due brani e ha parlato della nuova produzione. Sono seguite le esibizioni di Marco Manusso e Dodi Battaglia. Marcorè ha poi invitato sul palco Susanna Gangi, Stelvio Lorenzetti e Umberto Tonnarelli per presentare Gianandrea Noto, vincitore della 1° edizione del Premio Gangi dedicato alla chitarra classica. Dopo l’esibizione del ventenne musicista un bel siparietto con l’anfitrione e l’artista romano Edoardo De Angelis a cui ha fatto seguito la presentazione di sei tutor della Eko: Max Bonfrisco, Matteo Bottini, Leonardo Fontanot, Simone Oliva, Silvia Porciani e Massimo Scavo che hanno suonato in acustico “Che colpa abbiamo noi” dei Rokes. Sulla seconda strofa è entrato in scena Shel Shapiro che ha ricordato che il 27 aprile sarà al Teatro delle Muse di Ancona con lo show insieme a Maurizio Vandelli. L’esibizione di Shapiro è stata accompagnata dal suo chitarrista Daniele Ivaldi. È stata poi la volta di Riccardo Onori che ha eseguito “L’isola che non c’è” di Bennato e poi del bassista ascolano Saturnino Celani, con una versione dell’overture di Rossini, che Marcorè ringrazia per la sua partecipazione con Jovanotti alla passata edizione di Risorgi Marche. Momenti di ricordi e poesie con Pierpaolo Adda, batterista dei Kings e amico del fondatore, Oliviero Pigini. La lunga serata si è conclusa con un acclamato Giuliano Sangiorgi. Il frontman dei Negroamaro ha declamato la poesia l’Infinito con il sottofondo di Andrea Pupillo alla fisarmonica. Nell’esibizione si è inserito anche Marcorè. Applausi. Al termine sono state ricordate le varie iniziative della due giorni dedicate alla Eko: dall’annullo filatelico, alle mostre e ai concorsi per le scuole.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico