OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
La tela del Festival nel festival, in programma oggi, sabato 23 luglio nell’ambito di CivitanovaDanza, è intessuta di molti fili che ricamano una giornata che si snoda con tre appuntamenti, a partire dalle 19.15, al teatro Cecchetti.
I fili
Uno dei fili è proprio Enrico Cecchetti, maestro riconosciuto della danza del secolo scorso, che innovò con il suo metodo, a cui l’intera rassegna è dedicata. Un altro filo, è che nel suo nome, Civitanova città di cui era originaria la famiglia, ha intrapreso trenta anni fa un percorso virtuoso mettendo in connessione la dinamicità del tessuto economico alla necessità di una crescita culturale che partisse da un’offerta di assoluta qualità. Strada che ha portato al terzo filo di oggi: quello di aprire tre teatri, segno di tre periodi storici differenti. L’Annibal Caro, inaugurato nel 1872 tra l’altro con due opere e una coreografia di Cesare Cecchetti, babbo di Enrico, il Cecchetti nella ex casa del Balilla di Adalberto Libera, il Rossini acquisito alla gestione comunale subito dopo la guerra. Una riflessione che il direttore Gilberto Santini allarga.
La prima scena
La prima scena lo conferma: alle 19.15, al teatro Cecchetti, va in scena Doppelgänger uno spettacolo di Michele Abbondanza, Antonella Bertoni e Maurizio Lupinelli in prima ed esclusiva regionale. L’incontro tra i corpi dei due interpreti, Francesco Mastrocinque, attore con disabilità, appartenente all’esperienza del Laboratorio Permanente di Nerval Teatro e Filippo Porro, danzatore costituisce l’occasione, illustra Santini, «per rendersi conto che la disabilità è una umanità speciale che ci riguarda tutti». La giornata prosegue alle ore 20.30 al Teatro Rossini con il debutto in prima assoluta di Première che nasce dall’incontro del coreografo Andrea Costanzo Martini con i danzatori del Balletto di Roma diretto da Francesca Magnini. Un progetto che nasce “a distanza”, ha debuttato in streaming ed ora esce nel mondo fisico. Un Metaverso al contrario, che «sa di futuro», prevede Santini. Ancora un debutto in prima assoluta per la conclusione del Festival nel festival al Teatro Annibal Caro (ore 22) con Satiri di Virgilio Sieni, che Santini definisce “un altro filo” della rassegna, su musica di Johann Sebastian Bach eseguita dal vivo al violoncello da Naomi Berrill. Jari Boldrini, sulla scena con Maurizio Giunti, suggerisce il direttore artistico, è marchigiano: «Un altro plus, perché ci piace evidenziare il made in Marche di qualità». Chiude Santini: «Festival nel festival apre nuove strade, nuovi percorsi. L’arretramento cui ci ha costretto il Covid è alle spalle, ripartiamo con la gioia dei sopravvissuti».
Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico