​Ravenna Festival Muti dirigerà il “Falstaff” di Giuseppe Verdi

​Ravenna Festival Muti dirigerà il “Falstaff” di Giuseppe Verdi
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RAVENNA – Dedicato a Dante il Ravenna Festival. Ravenna Festival, la prestigiosa rassegna artistica estiva guidata da Cristina Mazzavillani Muti, dedica quest'anno il suo ricchissimo programma, presentato nei giorni scorsi e esteso nell'arco temporale maggio-luglio, al nostro sommo poeta Dante Alighieri, di cui ricorrono i 750 anni dalla nascita. Il presente evento dà il via peraltro a un percorso celebrativo della durata di sette anni, con una scansione biennale.




Tappe di questo percorso - viene precisato - saranno lavori e progetti commissionati dal Festival ad artisti che operano nei diversi linguaggi della creazione contemporanea, assecondando così la natura multidisciplinare della manifestazione. Nuove creazioni, dunque, e progetti artistici innovativi che proiettino e declinino la "Commedia"dantesca nella contemporaneità, fin dal primo anno di questo viaggio: e occorre allora citare da subito l'appuntamento con la video-opera "L'amor che move il sole e l'altre stelle", commissionata dal Ravenna Festival al compositore Adriano Guarnieri che si cimenta con il "Paradiso", o la "Vita Nuova", una creazione musicale che Nicola Piovani sta scrivendo espressamente per il Festival e che vede impegnata, tra gli altri, la "voce" dell'attore Elio Germano, il 'giovane favoloso' di recente, leopardiana memoria. Ma noi sappiamo che a muovere il sole e l'altre stelle del cielo ravennate nello stimolante richiamo musicale estivo c'è il grande maestro del podio orchestrale, Riccardo Muti, che di esso è stella fissa e nume tutelare.



A chiusura della rassegna, a fine luglio, Muti dirigerà, nel suo unico appuntamento italiano del 2015 con l'opera, il "Falstaff" di Giuseppe Verdi, il capolavoro ultimo della sapienza senile del "Cigno di Busseto", che sarà proposto nel fortunato allestimento ideato da Cristina Mazzavillani Muti nell'ambito delle produzioni realizzate per il bicentenario verdiano e ora anche inserito nelle manifestazioni di Expo 2015. La particolare messinscena "recupera" suggestivamente i luoghi verdiani: la casa natale di Roncole, il teatrino di Busseto e Villa Sant'Agata, con la sua facciata "giallo Parma" e il suo grande parco, tappe di un itinerario di fascino che a tutti consigliamo di fare.


Questa produzione coincide oltretutto con un altro evento di rilevanza internazionale (di cui abbiamo parlato in occasione del concerto del Maestro a Pesaro con la "Cherubini"): la nascita della Riccardo Muti Italian Opera Academy, con la quale l'interessato realizzerà per la prima volta un corso per direttori d'orchestra, ma allargando l'iniziativa a un più ampio percorso di formazione dei giovani musicisti. Sarà lo stesso Muti a illustrare i risultati di questo primo corso nel concerto finale che i giovani direttori selezionati da tutto il mondo saranno chiamati a dirigere guidando l'Orchestra Cherubini e i cantanti al pari prescelti. Nell'offerta festivaliera a larghissimo spettro di oltre due mesi di programmazione artistica, che dal passato al presente tende a mettere in evidenza l'attualità vivificante dei capolavori danteschi, c'è tanto su cui soffermarsi: dalla presenza di illustri colleghi di Muti, ovvero Zubin Mehta con l'Orchestra del Maggio Fiorentino e Semyon Bychkov con i Münchner Philharmoniker, fino a un cantautore di spicco come Roberto Vecchioni. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico