Castrignanò e Silvestri sul palco della Festa di Cupramontana

Daniele Silvestri
CUPRAMONTANA - Dopo il successo di partecipanti delle prime due giornate, per il compleanno numero 79 della Sagra dell’Uva cuprense è tempo di entrare nel clou del...

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CUPRAMONTANA - Dopo il successo di partecipanti delle prime due giornate, per il compleanno numero 79 della Sagra dell’Uva cuprense è tempo di entrare nel clou del programma e, di conseguenza, dell’afflusso di enoturisti da tutte le Marche. 

Il primo ottobre in piazza Cavour i grandi ospiti saranno infatti dapprima, alle 22, Antonio Castrignanò con le sue musiche folcloristiche legate alla tradizione della pizzica e della taranta e, alle 23,30, il cantautore romano Daniele Silvestri.

Dopo il musicista salentino, noto tra l’altro per essere la voce e il ‘tamburo’ della Notte della Taranta, salirà sul palco il cantautore italiano che oltre ai brani dell’ultimo disco Acrobati regalerà ai suoi fan il meglio della sua vasta produzione artistica, con brani che hanno caratterizzato importanti pellicole del cinema italiano degli ultimi anni e singoli di grandissimo successo come Salirò, Kunta Kinte, La paranza.
 
Come ogni anno, comunque, la sagra cuprense non è solo musica, ma anche tradizione ed enogastronomia. Nel pomeriggio, alle 16, preceduto dalla sfilata del Gruppo Folkloristico Massaccio, si terrà l’attesa sfida tra i Comuni dell’area di produzione del Verdicchio di Jesi che si cimenteranno nel Palio della Pigiatura fatta con i piedi come avveniva per secoli nella tradizione rurale. Una contesa accesa e partecipata che vede sfidarsi squadre di tre pigiatori dove spesso l’esperienza dei più anziani si allea con l’energia dei giovanissimi.


Alle 18 presso i Musei in Grotta, entrata da Corso Leopardi, appuntamento “Il Grande Verdicchio”: il giornalista, scrittore e direttore di Porthos Sandro Sangiorgi guiderà il laboratorio “Il vino e il luogo: tessuto, sapidità e profondità gustativa” nell’ambito del quale il territorio di Cupramontana sarà confrontato con un altro terroir di eguale valore, l’Alsazia meridionale, in particolare l’area di Thann, dove si producono alcuni dei più interessanti Pinot Grigio, Pinot Bianco e Auxerrois. Calice alla mano i partecipanti degusteranno quattro vini alsaziani e quattro marchigiani per imparare a riconoscere analogie e diversità attraverso consuetudini, come la vendemmia tardiva e la vinificazione in bianco, che lasciano trapelare un’identità odorosa e una sostanza del sapore talvolta incredibilmente coincidenti. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico