“Tria - Del sentimento del tradire” di Giulia Grandinetti ha vinto il festival Corto Dorico

“Tria - Del sentimento del tradire” di Giulia Grandinetti ha vinto il festival Corto Dorico
La fantasia distopica “Tria - Del sentimento del tradire” di Giulia Grandinetti ha vinto Corto Dorico 2022. Il primo premio - Premio Stamira - è stato assegnato...

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La fantasia distopica “Tria - Del sentimento del tradire” di Giulia Grandinetti ha vinto Corto Dorico 2022. Il primo premio - Premio Stamira - è stato assegnato dalla Giuria di Qualità composta da Claudio Cupellini, Donatella Finocchiaro e Michele D’Attanasio, con la seguente motivazione: “Grazie a un soggetto che si distingue per rara originalità e in virtù di un cast di attori che riescono a incarnare meravigliosamente un mondo reinventato, il film ci racconta una storia commovente, con delle scene, dei costumi e una fotografia che aiutano a creare delle inquadrature pittoriche degne di un’opera d’arte”. La Giuria ha inoltre segnalato con una Menzione Speciale il corto di Valerio Ferrara “Il barbiere complottista”.


La ripartenza

Commenta il direttore artistico Luca Caprara, anche a nome dell’altro direttore artistico Daniele Ciprì, assente dalla conferenza stampa per attacco influenzale: «Quando è iniziata l’avventura di questa diciannovesima edizione, ci siamo detti che dovesse essere un festival della ripartenza e così è stato. Tutto ciò che è successo negli ultimi due anni, tra pandemia e attecchimento sempre più massiccio delle piattaforme non può non avere influito su un percorso, su alcuni dei suoi passaggi, ma i numero sono positivi, in alcuni serate di nuovo esaltanti, la qualità della proposta riconosciuta dagli stessi autori e dagli addetti ai lavori. Ne siamo felici perché come ogni anno, e anzi più di ogni anno, il lavoro è stato lungo e faticoso. Ora la testa è già all’edizione del 2023, l’edizione del ventennale». Per Valerio Cuccaroni, presidente della associazione Nie Wiem che il festival ha ideato e porta avanti, «In un mondo che pensa alle bombe atomiche, radunare per più di una settimana centinaia di persone al giorno per contemplare opere d’arte impegnate e per difendere i diritti umani è un modo per disinnescare la violenza e creare le condizioni per una convivenza pacifica e creativa». Questi gli altri riconoscimenti assegnati al termine della Finalissima affollata come ai vecchi tempi, chi ha atteso l’ultimo momento per acquistare il biglietto è stato costretto a fare dietrofront, più che 410 spettatori l’Auditorium della Mole Vanvitelliana non ne contiene. Il Premio Nie Wiem per l’impegno Sociale è andato a “Camerieri” di Adriano Giotti, che si è aggiudicato anche il Premio Coop for Movies; Premio del Pubblico a “A Better Half” di Marco Calvani; Premio Poliarte Giuria Giovani Nazareno Re a “When You Wish Upon a Star” di Domenico Modafferi; Premio Cgs Acec Sentieri di Cinema: “68.415” di Antonella Sabatino e Stefano Blasi; Premio Ristretti oltre le Mura a “Il barbiere complottista”. Per quel che concerne il Salto in Lungo, il concorso per lungometraggi opera prima, “Settembre” di Giulia Steigerwalt ha vinto il Premio della Critica Sncci (Menzione Speciale per “Piano piano” di Nicola Prosatore), mentre il Premio Giovani - Cantiere di Cinema è andato a “Margini” di Niccolò Falsetti. Alla conferenza stampa non ha partecipato, per impegni familiari, l’assessore alla Cultura del Comune di Ancona, Paolo Marasca. Ha inviato un messaggio sottolineando l’importanza del Festival come istituzione culturale orientata alla ricerca e capace di offrire ai giovani talenti occasioni per mettersi alla prova. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico