Il comico e attore teatrale Maurizio Milani si trova in isolamento a Codogno dopo che nel paesino nel lodigiano è scoppiata l'epidemia...
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«È un continuo avanti e indietro della Croce Rossa anche di notte. Questa storia a me ha già cambiato, perché io avevo già tante fobie, adesso ho anche la fobia di lavarmi le mani 25 volte al giorno. Inoltre mi è passata la compulsione di andare a giocare alle macchinette visto che i bar sono tutti chiusi. Non avendo più quella compulsione lì mi sono buttato sulla compulsione del lavaggio seriale delle mani», ha detto Milani. «I primi giorni era difficoltoso fare approvvigionamento - continua Milani - perché la gente, pensando di rimanere in casa dei mesi, faceva incetta di prodotti di prima necessità. Adesso c'è da aspettare un quarto d'ora per entrare nel supermercato perché si entra poco alla volta con le mascherine indossate».
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«Si parte dal presupposto che tutti siano infetti. Non penso che tutti noi, 50mila di Codogno, abbiamo il virus. Probabilmente all'ospedale sono stati molto coscienziosi perché potevano nascondere tutto sotto il tappeto dicendo che quel ragazzo aveva la polmonite». «Negli altri Paesi - conclude Milani - secondo me hanno fatto così perché sapevano che altrimenti sarebbe successo quello che sta succedendo da noi, cioè che crolla l'economia. Adesso in Danimarca uno è risultato positivo al Coronavirus e ha detto di essere stato a Codogno, ma noi qui di turisti non ne abbiamo, noi qui viviamo di agricoltura. L'ospedale di Codogno è sempre stato un punto di eccellenza del territorio, mi dispiace che venga denigrato». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico