CIVITANOVA - Dal palco del Donoma di Civitanova in cui va in scena “Pezzi da Novanta”, il format musicale del venerdì sera ideato e diretto da Aldo Ascani,...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Una Sabrina Salerno acclamata dal pubblico, che l’ha trovata in grande forma, forse ancora più bella che negli anni ’90…
«Non direi, io che mi conosco bene non posso dire che sia così. Anche rivedendo delle foto di quegli anni…».
Però il pubblico lo pensa… «Questo mi fa molto piacere, sto bene con me stessa, vivo un giusto equilibrio, e questo mi dà forza».
E qual è il segreto della sua bellezza?
«Non c’è un segreto vero e proprio, bisogna vivere serenamente: nella mia vita ci sono dei punti fermi, delle certezze, la mia famiglia innanzitutto, delle cose su cui punti davvero tutto».
Cosa non rifarebbe di nuovo, potendo tornare indietro, di tutto quello che ha fatto?
«Probabilmente diverse cose, ma non mi sforzo neanche di pensarci, perché tanto purtroppo non è possibile».
E cosa invece rifarebbe con convinzione?
«Direi quasi tutto. Tanto il segreto è pensare in positivo anche aspetti meno positivi, tutto serve».
Tornando invece alla musica anni ’90, quale è la ragione della sua riscoperta in questo periodo?
«Non credo ci sia una ragione precisa, è un insieme di fattori. Ricordo che a suo tempo, anche a noi che ne eravamo i protagonisti, quella musica non piaceva, la sentivamo troppo tecno, troppo avanti, non pensavamo si creasse un genere nuovo come ad esempio quello degli anni ’70 o ’80. Oggi invece tanta gente sente molto quelle sonorità nelle proprie corde.
Ma lei invece, si sente un “Pezzo da Novanta”?
«Domanda difficile, forse la gente mi identifica come tale, ma io personalmente mi sento molto altro, è stato un percorso della mia vita che peraltro continua, con i miei progetti attuali e con i punti fermi di cui sopra, la famiglia innanzitutto». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico