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ANCONA - Inizia la nuova stagione cinematografica, riaprono le sale, interpelliamo alcuni esercenti. Come vedono il futuro prossimo? Le speranze, i timori, i problemi da affrontare. Saverio Smeriglio di Movieland ha una pessima notizia per i cinefili anconetani.
«A meno di un colpo di scena francamente impensabile, il Goldoni non riaprirà. Non abbiamo trovato l’accordo con la proprietà dello stabile, abbiamo riconsegnato le chiavi. Credo sia un duro colpo per tutta la città, ma credo anche che a questo Paese la cultura - non solo il cinema: il teatro, la musica - interessi poco o nulla. Lo Stato offre scarso sostegno a chi investe, in compenso le spese gestionali aumentano sempre. Abbiamo tenuto duro finché è stato possibile, siamo stati costretti a gettare la spugna». A Fabriano però resistete. Con quali risultati? «Stringiamo i denti, fra mille difficoltà.
Il Green pass non turba più di tanto Massimiliano Giometti. «Appena introdotto, la botta è stata forte: -70% di presenze nei nostri Multiplex. Ma in questi giorni la situazione si va normalizzando, le presenze son tornate a salire, “Me contro te 2” e “Fast & Furious 9” performano bene. Il problema serio è un altro». Dica. «I film. Un paio di titoli su cui puntavamo, e mi riferisco a “Hotel Transylvania 4” e “After 3” non potremo programmarli. Le case di produzione li hanno dirottati sulle piattaforme, saltando l’uscita in sala. E già sapevamo di non poter contare sul nuovo cartoon Pixar, “Luca”, destinato a Disney+. C’è un grave vulnus legislativo. Durante il lockdown duro del 2020, il ministro Franceschini ha abolito la finestra che assicurava alle sale l’esclusivo sfruttamento dei film per 105 giorni. Noi esercenti chiediamo venga reintrodotta. Ci basterebbe anche una finestrella di 45 giorni, come negli Stati Uniti. Altrimenti rischiamo di perdere altri titoli importanti. Inoltre, mi permetta di aggiungere, c’è la questione dei posti contingentati. Dopo l’introduzione del Green Pass, che senso ha mantenere il contingentamento? Tanto più che in sala si sta con la mascherina, il ricambio d’aria è eccellente, i percorsi di entrata e uscita studiati per evitare incroci come protocollo impone».
Giometti è preoccupato, un po’ amareggiato ma non rassegnato. «Rassegnato certo che no. La sala può essere affiancata, non rimpiazzata dalle piattaforme. Perché la sala permette la socialità, e dopo questo anno e mezzo pandemico di socialità c’è più che mai bisogno». Chiara Malerba programma la stagione dell’Arena Lazzaretto e gestisce il Cinema Azzurro di Ancona. «Il Green pass non ha portato a una riduzione di presenze in Arena e penso non ne porterà all’Azzurro, il pubblico è lo stesso. Quanto ai film, noi proponiamo titoli d’essai, e per i prossimo mesi ne sono annunciati tantissimi, il primo settembre riapriamo con l’Orso d’argento di Berlino. Lo spauracchio è una nuova chiusura. Ogni altro ostacolo è superabile». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico