ANCONA - Lo speaker radiofonico deve saper trasmettere ciò che più facilmente verrebbe detto attraverso gli occhi. Sottovoce questa settimana ospita Chiara Principi, giornalista...
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Perché ha preferito la radio alla Tv?
Ho iniziato ad amare la radio in Spagna, a Radio Cope, durante l'esperienza dell'Erasmus e poi a Radio24 quando c'era Valerio Staffelli con il programma-denuncia Al vostro posto. La radio ha come vantaggio che chi ascolta ha attivo solo uno dei cinque sensi: la vista non devia l'attenzione durante l'ascolto. Amo la radio perché con la voce non si riesce a mentire e allo stesso tempo ci si può giocare!
Nel suo immaginario, che cosa si concretizza di fronte ai suoi occhi quando è on air?
Immagino di avere avanti persone indaffarate e a volte arrabbiate che decidono però di farsi accompagnare da me durante la giornata. Quando invece sono in coppia con Maurizia immagino semplicemente di stare lì a parlare tra amiche. Durante il radiogiornale percepisco un ascoltatore molto attento che mi obbliga a non incorrere in nessun tipo di errore.
Come fa a mettere sempre a parole ciò che magari vorrebbe in qualche caso trasmettere con gli occhi?
Con l'allenamento: come si fa per il fisico e il buonumore. Trovare le parole giuste per arrivare dritti a chi ascolta è un vero e proprio esercizio. Bisogna colorare la voce e non dare niente per scontato.
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