BELVEDERE OSTRENSE - I suoi piatti sono pieni di colori, nessuno come lui conosce i sapori dei piatti che prepara e ama sfilettare il pesce ...ad occhi chiusi. Sì perchè...
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Lo chef, di origini partenopee ma belvederese di adozione, è stato il vincitore italiano del concorso internazionale “Quella volta che...”, indetto da Acqua Panna e San Pellegrino. Una vittoria che lo ha proiettato direttamente al World's 50° Best 2014, il più famoso contest internazionale che ogni anno a Londra raduna i 50 migliori cuochi del mondo. In gara con lo chef marchigiano c'erano colleghi provenienti da 26 paesi di tutto il mondo e a giudicare i menù una giuria internazionale composta, tra gli altri, anche dal superchef de La Terra dei Cuochi di Rai Uno Davide Scabin.
“E' stata un'esperienza unica -racconta Antonio Ciotola appena rientrato da Londra- certamento non ho vinto il World's 50° Best ma la mia vittoria l'ho già avuta. Essere ammesso alla più importante manifestazione internazionale del settore per me è quanto di più potevo chiedere. È un sogno che si è realizzato. Hanno capito che per me la cucina è sinonimo di amore, passione e impegno. E per me basta questo”. Una storia, quella dello chef della Taverna degli Archi, unica. “Nel capodanno 2005 festeggiando con i miei clienti un fuoco d'artificio mi ha fatto perdere la vista. Dopo 6 mesi di fermo ho riaperto il locale e i nostri clienti ora sono felici di mangiare piatti cucinata da un cuoco non vedente -sorride Antonio- Il bello è che senza vedere uso tutti i tipi di attrezzature compreso il mio amico coltello e anche l'affettatrice. Amo spinare il pesce tanto che un giorno mia moglie ad un cliente in sala disse: Mangi tranquillamente perchè l'orata farcita è stata spinata dallo chef. Il cliente conoscendo la mia storia sulle prime rimase sorpreso, poi venne in cucina a complimentarsi per non aver trovato nessuna spina. E da allora nel menù non manca mai l'Orata all'occhiello”. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico