Il grande ritorno di “Dialettiamoci” Testimonial l'attore Cesare Bocci

L'attore marchigiano Cesare Bocci
CESSAPALOMBO - Torna il festival teatrale “Dialettiamoci”. Questa nuova edizione, la settima, viene proposta dopo un anno di stop a causa del sisma....

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CESSAPALOMBO - Torna il festival teatrale “Dialettiamoci”. Questa nuova edizione, la settima, viene proposta dopo un anno di stop a causa del sisma. «Riprendiamo – afferma l’organizzatore Fabio Macedoni – con una rassegna ridotta. Saranno quattro le serate del calendario. Questa volta non proponiamo il concorso. L’intera rassegna verrà ospitata a Caldarola essendo la città che si è più svuotata rispetto agli altri centri colpiti dalle ultime forti scosse di terremoto».

Un programma ridotto
Gli spettacoli si terranno alla sala polivalente “Annalena Tonelli” di Caldarola. La presentazione ufficiale del festival dialettale è stata ospitata ieri mattina nella sala consiliare di Cessapalombo alla presenza di tutti i sindaci, o loro delegati, dei 5 Comuni: Belforte del Chienti, Serrapetrona, Camporotondo di Fiastrone, Cessapalombo e Caldarola. Era presente anche il presidente dell’Unione Montana Monti Azzurri di San Ginesio, Giampiero Feliciotti. La nuova edizione della rassegna debutterà sabato alle 21,15 con la compagnia teatrale Arca Trevi che proporrà “I miracoli di don Pierino”, libero adattamento di “È asciuto pazzo o’ parrucchiano” di Gaetano di Maio, adattamento e traduzione di Nadio Beddini con la regia di Graziano Sirci. Seguirà il 16 dicembre, sempre alla 21,15, “Chi è l’urdimu”, commedia scritta, sceneggiata e rappresentata dalla compagnia teatrale Li sfiguranti de Montesanto di Potenza Picena. Il terzo appuntamento è in programma per il 13 gennaio, sempre alle 21,15. Ad esibirsi saranno le compagnie La fabbrica dei sogni di Tolentino e Ctr Calabresi Tema Riuniti di Macerata e presenteranno “Grisù Giuseppe Maria” di Gianni Clementi con adattamento e regia di Quinto Romagnoli che ieri ha partecipato alla presentazione del calendario della rassegna dialettale.
Chiusura il 27 gennaio
A chiudere il festival sarà “Una domenica in famiglia” di Valerio di Piramo il 27 gennaio, alle 21.15. Salirà sul palco la compagnia teatrale Noi del teatrino di Camporotondo di Fiastrone con la regia di Claudio Scagnetti. «Pensiamo di aver mantenuto la manifestazione su livelli di eccellenza – conclude Fabio Macedoni - perché sappiamo bene quanto sia importante la qualità. E soprattutto perché abbiamo un altro obiettivo, che non è secondario: elevare il rango della lingua dialettale e farne un’occasione storica-culturale per il nostro territorio maceratese».
Un testimonial di prestigio

Testimonial del festival è l’attore Cesare Bocci, nato a Camporotondo di Fiastrone, che ha iniziato la sua carriera proprio dal teatro amatoriale. I biglietti dei quattro appuntamenti possono essere acquistati al botteghino della sala polivalente dalle 19 dei giorni di spettacolo. Il biglietto per ogni singolo spettacolo e di 5 euro e non ci sono abbonamenti. Per informazioni si può telefonare al 335-7681738, dalle 17 alle 20. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico