MystFest nel segno di Giardino, svelato il logo della 50esima edizione del Gran Giallo di Cattolica

MystFest nel segno di Giardino, svelato il logo della 50esima edizione del Gran Giallo di Cattolica
CATTOLICA - È stata svelata sabato primo aprile, nell’ultima giornata del Regina Fumetti Festival, l’immagine dell’edizione 2023 del MystFest (26...

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CATTOLICA - È stata svelata sabato primo aprile, nell’ultima giornata del Regina Fumetti Festival, l’immagine dell’edizione 2023 del MystFest (26 giugno – 2 luglio) che celebra i 50 anni del Gran Giallo città di Cattolica, lo storico concorso letterario dedicato ai racconti di genere noir, giallo e di mistero.


La firma


La firma per il 2023 è quella di Vittorio Giardino, artista considerato uno dei più raffinati autori di fumetti italiano, conosciuto e amato in tutto il mondo, le cui opere sono state tradotte e distribuite in 18 Paesi, anche protagonista del festival ideato da Alessandro Baronciani che nei giorni scorsi ha animato la città con laboratori, incontri e spettacoli dedicati al fumetto. A svelare l’immagine grafica, un’affascinante “pagura”, che accompagnerà la nuova edizione del festival sono stati l’assessore alla cultura del comune Federico Vaccarini e la direttrice del festival Simonetta Salvetti, protagonista di un talk che all’interno dell’universo dei fumetti ha ripercorso un viaggio nelle grafiche d’autore che in tutti questi anni hanno raccontato il MystFest, da Massimo Dolcini, a Panebarco, da Tullio Pericoli a Cemak fino alle  ultime edizioni curate da Alessandro Baronciani e Franco Brambilla. 


Il ritorno


Un grande nome che ritorna a Cattolica: Giardino ha già realizzato le immagini per il MystFest del 1996 e 1997 ed è proprio per questo che per il cinquantesimo anniversario del Gran Giallo si è deciso di tornare a un artista così inconfondibile. «Avevo avuto a che fare con il MystFest diversi anni fa ed è stata per me un’esperienza molto divertente e interessante - ha dichiarato l’artista -. Sono stato quindi felicissimo di aver ritrovato un vecchio amico, se così si può dire, e anche per questo ho voluto riprendere le stesse suggestioni di quelle due edizioni, che nacquero anche grazie allo stimolo prezioso dell’allora direttore Paolo Fabbri. Ho voluto riguardare un percorso di creatività a partire da quegli anni, per un’idea molto personale nel segno della continuità. La prima figura femminile che disegnai usciva da una conchiglia e fu subito battezzata “la pagura”. È una pagura anche quella del 2023, che ho immaginato per interpretare la storia del festival e la città che lo ospita».


Le storie


Rivelatosi sulle pagine del mensile Il Mago con le storie dell’investigatore italo-americano Sam Pezzo Gian nel 1979, nel carnet di Giardino ci sono le storie spionistiche di Max Fridman (1982) e quelle onirico-erotiche di Little Ego (1984). Nel 1991 ha invece dato vita, sulle pagine della rivista Il Grifo, a un giovane praghese di religione ebrea, Jonas Fink, storia che gli è valsa un premio in Francia. Il segno di Giardino si richiama alla scuola franco-belga dell’immediato dopoguerra, mentre i testi e l’ambientazione s’ispirano all’universo di Chandler e agli anni Quaranta. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico