Berardi e Mantoni in “Assenza. Orfeo-Euridice” all'Anfiteatro romano

Francesca Berardi e Filippo Mantoni
CASTELLEONE DI SUASA - Sabato 1 agosto ​all’Anfiteatro Romano di Castelleone di Suasa, in collaborazione con Centro Teatrale Senigalliese...

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CASTELLEONE DI SUASA - Sabato 1 agosto ​all’Anfiteatro Romano di Castelleone di Suasa, in collaborazione con Centro Teatrale Senigalliese per InSuasa Festival 2020, è la volta di Francesca Berardi e Filippo Mantoni in Assenza. Orfeo-Euridice tratto dal racconto di Valeria Parrella. «Assenza. Orfeo-Euridice – si legge nelle note della compagnia – è un canto a due corpi, due microfoni e due fari. È il nostro sentirci incompiuti dentro la nostra compiutezza, è la nostra ricerca di ciò che abbiamo perso, di ciò che eravamo, di ciò che avremmo voluto essere. È il nostro tentativo di accettazione del cambiamento, di adattamento. È una rinascita che deriva dalla perdita. È il vuoto che permette al pieno di esistere. È la ricerca di una chiave, di senso. È un viaggio di discesa nel punto più profondo degli inferi e di risalita per tornare a sé. È presa di coscienza dell’assenza. La perdita. Il vuoto. L’assenza. Orfeo emerge dalle ceneri, si muove tra le ceneri e dalle ceneri prende vita la sua ricerca di Euridice, delle tracce dei loro dialoghi interrotti, di se stesso. Orfeo è solo. Orfeo è voce spezzata che diventa canto doloroso. Orfeo è un corpo vuoto che cerca la chiave per tornare ad essere pieno. Orfeo è incompiuto, mutilato. Orfeo è desiderio incessante di completarsi attraverso l’altra. Orfeo è tentativo di recupero, tra le pieghe della memoria, negli angoli di oggetti, negli strati di cenere, nelle forme dell’assenza. Orfeo è possibilità di accettazione, di riscoperta, di rinascita, di germoglio di nuove radici».

Lo spettacolo sarà in scena il 7 agosto anche a Porto San Giorgio, Rocca Tiepolo in collaborazione con Proscenio Teatro per Epos. Visioni insolite di uomini, miti ed eroi.
 Info: 3312364307, la sera di spettacolo dalle ore 20.30. Inizio spettacolo ore 21,30. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico