URBINO - Perdere non piace a nessuno, figuriamoci a Vittorio Sgarbi. Dunque l’eventualità di firmare un insuccesso di Urbino nella corsa a Capitale italiana della Cultura in...
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Maria Lenti, docente di letteratura italiana e poetessa punta il dito direttamente contro il ministro: “Franceschini dovrebbe pensare alle necessità delle città d’arte e delle diverse località italiane, ai loro beni tutti. E dovrebbe pensare al personale che manca nei musei, ai restauri. Dovrebbe aprire le porte ora chiuse di molti beni culturali, dire sì alle richieste dei comuni e degli enti locali, ora invece taglieggiati e tagliati. Altro che fare un concorso per la capitale italiana della cultura 2016, a risarcimento della bocciatura di città tutte importanti, tra cui Urbino, a capitale europea della cultura. Un concorso? Una corsa? La più bella? La più brava? Scapicollamenti scriteriati. Sembra uno scherzo: Franceschini, invece, ha fatto sul serio. Ridicolmente sul serio”.
“Sono assolutamente d’accordo con Sgarbi - rileva Giorgio Bramante Donini, insegnante del liceo Artistico Mengaroni - Franceschini ha inventato una sciocca mattanza tra città d’arte, ognuna delle quali possiede patrimoni da valorizzare e non da mettere in competizione. Un’assurda graduatoria capace solo di creare privilegi insensati”. Poi Donini aggiunge: “Comunque Urbino non ha una struttura in grado di supportare progetti di questa portata, non c’è nemmeno un ufficio e il rischio di replicare quanto accaduto per la capitale europea sarebbe stato fortissimo”.
Anche il senatore Giorgio Londei, presidente dell’Accademia di Belle Arti sposa la posizione e le considerazioni di Vittorio Sgarbi. “Urbino è già una capitale come Venezia, Orvieto e Firenze: mettere in competizioni le capitali del Rinascimento è un’idea malsana. Dovebbre accadere il contrario, le città producono, il ministero sostiene. Sono il presidente dell’associazione Urbino Capoluogo, in pochi mesi abbiamo raggiunti i 1.100 iscritti e parliamo di persone che sostengono Urbino da ogni angolo d’Italia riconoscendole senza alcuna gara il ruolo di patrimonio dell’umanità. Ha fatto bene Sgarbi a non consegnare il progetto: chi giudicherà, in base a quali criteri? “. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico