FABRIANO - Dalla Firenze di inizio ventesimo secolo alla Fabriano appena entrata nel ventunesimo per l’esordio italiano di “Camera con vista”. Un debutto...
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Il Teatro Gentile di Fabriano si conferma, quindi, uno dei luoghi più amati dagli artisti, che lo scelgono per gli allestimenti dei loro spettacoli: in questi giorni ad abitare questo spazio di grande fascino al termine di una residenza di allestimento sono stati Benedicta Boccoli, Selvaggia Quattrini e Stefano Artissunch protagonisti della pièce “Camera con vista” con Evelina Nazzari, Stefano De Bernardin, Alessandro Pala e Stefano Tosoni, diretta dallo stesso Artissunch e prodotta da Danila Celani per Synergie Teatrali e Teatro de Gli Incamminati.
Benedicta Boccoli e Stefano Artissunch faranno rivivere l’incontro tra Lucy, giovane attenta alle convenzioni della buona borghesia inglese, e George, ragazzo agnostico e anticonformista, capace di vedere e percepire la realtà dietro le apparenze: sono il materiale incandescente per un racconto che mostra l’infrangere delle norme del perbenismo tipico dell’Inghilterra vittoriana. “Quando Stefano Artissunch mi ha proposto di recitare in Camera con vista ho pensato subito al film di Ivory e alla potenza delle immagini, e ho subito pensato che sarebbe stato difficile portarlo a teatro - ha confessato Benedicta Boccoli - ma sono stata convinta dalla sua determinazione e dalla sua sicurezza. Così ho deciso di accettare la proposta e durante la lavorazione mi sono accorta del grande lavoro e della grande originalità di Artissunch, e durante le ultime prove mi sono commossa. È uno spettacolo diverso rispetto a tantissimi altri, è sicuramente nuovo. È anche uno spettacolo di immagini, una visione dell’Italia con gli occhi di uno straniero”.
Uno spettacolo che colpirà gli spettatori, secondo Selvaggia Quattrini, che saranno sorpresi nello scoprire aspetti nuovi e poco conosciuti dell’opera di Forster. “Ho braccato questo testo per quasi due anni - ha spiegato il regista e attore Stefano Artissunch - per raggiunge un testo di Forster bisogna scalare le montagne. Abbiamo scelto di fare Camera con vista con la determinazione di voler riportare sulle assi di un teatro le immagini che sono contenute nel testo originale. In teatro è possibile far tutto: ecco perché ho scelto un testo così difficile, puntando sull’emozione del romanzo”. Lo spettacolo, articolato nel gioco di contrasti e bipolarità di luoghi e personaggi, sviluppa la sua forza emotiva, offrendo lo spunto per una riflessione sulle continue barriere e sulla volontà di abbatterle per riuscire a vivere pienamente ognuno la propria vita. Dopo Fabriano lo spettacolo proseguirà domenica alla “Nuova Fenice” di Osimo, e giovedì prossimo al teatro comunale di Porto San Giorgio. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico