Da Cagli fino al monte Petrano lungo il sentiero 200 tra boschi e prati, luoghi di grande appeal per attività come kite buggying e land boarding

Un tratto del percorso
CAGLI - Una passeggiata accessibile a tutti è quella che da Cagli porta al monte Petrano. Uno dei monti più conosciuti dell’Appennino marchigiano,...

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CAGLI - Una passeggiata accessibile a tutti è quella che da Cagli porta al monte Petrano. Uno dei monti più conosciuti dell’Appennino marchigiano, è situato in posizione centrale tra i massicci del Nerone e del Catria. Alto 1.162 metri sul livello del mare, è caratterizzato da un vastissimo altopiano con immensi prati sommitali posti alla quota di 1.100 metri. 

 
Il sentiero (ora 200 con nuova numerazione sentieristica e precedentemente noto con il numero 70) è caratterizzato da una prima parte che costeggia il monte dei Cappuccini in discreta pendenza. Successivamente dopo aver superato la fonte del Coppo, si deve girare a sinistra per un tratto di discreto impegno fisico fino ad una sella che si trova i piedi del monte Venande. Luogo particolarmente interessante per il bel panorama che si può osservare. Dopo Serra Ventosa ecco un nuovo punto impegnativo che porterà poi ad alcune svolte all’interno del bosco (peraltro ben segnalate, ma in ogni caso è sempre consigliato percorrere il sentiero muniti di cartina aggiornata onde evitare di perdere la strana nonostante il sentiero sia ben evidenziato) si arriverà all’uscita sul prato che porterà alla strada che porterà poi alla sommità della Rocchetta e dopo una breve risalita finalmente sulla vetta del monte Petrano. Al termine del percorso sarà possibile ammirare il bel panorama, che nelle giornate di bel tempo riesce a far arrivare lo sguardo anche fino a San Marino.
Il percorso di andata e ritorno impegnerà in ogni caso buona parte della giornata, quindi attenzione all’orario di partenza che deve godere del favore del sole in maniera tale da completare il ritorno con una buona illuminazione. Da ricordare inoltre che il monte dà nome ad una ammonite caratteristico del luogo, Petranoceras. Il nome significa etimologicamente “Corno del Petrano”. Sembra che sia caratteristico, insieme ad altri generi e specie di ammoniti tipici dell’area geografica (Secchianoceras e Paralioceratoides), di un intervallo stratigrafico rappresentato da calcari marnosi e marne grigio - vinaccia, tra la “Corniola” e il “Rosso Ammonitico”, del tutto nuovo per i fossili in ambito europeo e mondiale. 


Petrano ha un grande appeal per attività come kite buggying e land boarding che prevedono l’utilizzo di aquiloni da trazione. Grazie ai forti venti che spesso soffiano nella zona i prati sulla sommità costituiscono una delle zone più interessanti per i praticanti di questa disciplina. Si raccomanda prudenza e verifica puntale delle condizioni meteo. In caso di annunciato maltempo è consigliato il rinvio dell’escursione a una giornata di condizioni stabili e non a rischio di rovesci temporaleschi. In ogni caso è sempre consigliabile portare con sé attrezzatura adatta alla stagione e verificare con attenzione la presenza all’interno della stessa di un k-way per garantirsi in ogni caso un minimo di protezione in caso di scrosci d’acqua. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico