Insinna con la Piccola Orchestra «Felicità per tutti, anche per l'Italia»

Flavio Insinna
CAGLI -In anteprima stagionale, questa sera (ore 21) al Comunale di Cagli, Flavio Insinna, accompagnato dalla sua Piccola Orchestra, propone “La macchina della...

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CAGLI -In anteprima stagionale, questa sera (ore 21) al Comunale di Cagli, Flavio Insinna, accompagnato dalla sua Piccola Orchestra, propone “La macchina della felicità” (info: 0721 781341), un viaggio attraverso le pagine del suo romanzo, le canzoni della sua piccola orchestra, le domande del pubblico, gli improvvisi cambi di rotta dettati dalle suggestioni esterne, la lettura dei messaggi di chi vuole provare a spiegare il proprio concetto di felicità fino ad una poesia inattesa che salta fuori dal cilindro.


Che cosa è la felicità per lei?
«Ce lo chiediamo sempre un po’ tutti: noi proponiamo alcune possibilità durante la serata e anche al pubblico, prima dello spettacolo, diamo un foglio dove scrivere la propria idea. Ne ho raccolti moltissimi e li rileggo durante le tappe di questo spettacolo. Ci sono pensieri davvero stupendi, alcuni creativi, altri che lasciano letteralmente a bocca aperta. E’ un condividere leggero, è una ricreazione, una pausa lontano dai problemi».
Sì, ma per Flavio Insinna?
«Io quando vedo le persone che amo felici e sorridenti, che mediamente stanno bene, sono felice. Ma vorrei vedere un po’ più felice anche sto Paese, dove c’è tanta gente che fa fatica ad arrivare alla fine del mese. C’è un piccolo segreto legato alla felicità: quella vera e autentica è quella condivisa, se è solo tua non basta! Allora noi cerchiamo di metterla in circolo: l’impegno ereditato da mio padre che era medico. Puoi dare anche tu un po’ di felicità, donandola agli altri, quello che noi ogni sera tentiamo di fare».
Quindi anche i messaggi del pubblico entrano “in circolo”?
«Sì, io me li porto sempre dietro tutti e li leggo. Ce ne sono alcuni buffi, alcuni toccanti ed è straordinaria la sintesi che alcune persone riescono a fare: uno mi ha scritto “passeggiare con un gelato in mano”, un altro “Felicità è essere qui a guardarti stasera con le mie 4 amiche” e poi ha cancellato e riscritto 3…così ogni sera ridiamo pensando al fatto che mentre lo scriveva ha litigato con una delle sue amiche…».
Quali sono i consigli per raggiungerla?
«La felicità va inseguita, ma dovremmo anche accorgerci che 4 fabbriche non danno la felicità: non è “accumulare” denaro che rende felici, ma, al contrario, vivere spendendola un po’ anche con gli altri. Ti è mai capitato di essere felice e di riuscire a contagiare anche gli altri? Ecco, questa è la missione di tutti noi: se ne regali un po’, la felicità ritorna, rimbalza anche nella vita!».
Dal palco ai libri, passando per la tv: qual è il suo rapporto privilegiato con il pubblico?

«Se accetto un progetto vuol dire che ci credo. Arrivato ad oggi non devo più dimostrare nulla, ma il nostro maestro Proietti ci ha insegnato a vedere tutti i rami dello spettacolo come il pentathlon: devi sapertela cavare in tutto. Certo se mi punti una pistola contro e mi chiedi di scegliere, allora scelgo il teatro, il mio primo amore, per me è quell’acquario dove, se mi butti dentro, come Nemo nuoto! A teatro non c’è possibilità di rifare la scena se non viene bene, è la disciplina che più assomiglia alla vita». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico