CAGLI - In esclusiva regionale, stasera al Comunale di Cagli (ore 21) Gabriele Cirilli presenta il suo ultimo spettacolo “#TaleQualeAMe… Again”. Noto per...
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Come nasce questo spettacolo?
«È un po’ diverso dai miei precedenti, non c’è un personaggio inventato, ci sono io. I miei amici si divertivano molto quando commentavo le mie foto di famiglia e così ho pensato di farlo in pubblico. Poi mio figlio mi dice “se non hai un hashtag non sei nessuno” e così ho iniziato e frequentare Instagram e da lì è partito tutto».
Quali sono le emozioni che si nascondono dietro gli hashtag?
«La stessa identica emozione di quando guardi un album cartaceo, ma qui è tutto digitale. Io sono più legato alla prima versione, quella di un album che si sfoglia manualmente, ma i tempi sono cambiati e dobbiamo adeguarci».
La sua comicità prendeva spunto dal quotidiano, ora è più incentrata sulla sua storia personale?
«Sappiamo che c’è molta fame di voyeurismo quando si va a sbirciare negli hashtag delle persone: abbiamo l’esempio del successo del Grande Fratello. Tutti sono curiosi di conoscere il privato dei personaggi pubblici: io l’ho dirottato sulla comicità, sul prendermi in giro per primo. Rispetto al creare personaggi, ritengo che questo sia lo spettacolo della mia maturità artistica».
Non c’è il rischio di perdita della privacy?
«Se io sono personaggio pubblico è difficile mantenere la privacy: d’altronde, non si potrebbe fare questo lavoro se non si fosse disposti a cedere qualcosa. La gente quando ti vede si avvicina, ti chiede qualcosa, vuole parlare, avere un rapporto. E’ normale».
Parafrasando una sua nota battuta… chi è Cirilli?
«In confidenza, volevo intitolare questo spettacolo proprio “Chi è Cirilli?”. Quella battuta (chi è Tatiana?) mi ha dato tanto! Cirilli è una persona molto umile: nonostante i risultati raggiunti mi ritengo sempre un essere umano che fa un lavoro con passione, ed è bello che la gente lo scopra, fin da piccolino. Oggi cercano di far diventare il mondo dello spettacolo un baraccone di ipocriti e approfittatori: in realtà le mele marce ci sono ovunque».
Sappiamo che ama le Marche...
«Certo, ho casa a Fano dove ci sono anche dei parenti, mi si apre il cuore ogni volta che ci torno! Ho debuttato spesso nelle Marche. Cagli è a due passi, sarei felice venisse tanta gente». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico