Valentina Olla debutta questa sera a Matelica in un cast tutto femminile: «Noi donne, che bastarde»

Bastarde senza gloria: nel cast Valentina Olla, Elisabetta Mandalari, Gegia, Sabrina Pellegrino, Manuela Villa, Giulia Perini ed Eugenia Baldanzello
MATELICA- Cast e regia tutti al femminile per “Bastarde senza gloria. Una per tutte”, diretto da Siddharta Prestinari, che andrà in scena in anteprima...

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MATELICA- Cast e regia tutti al femminile per “Bastarde senza gloria. Una per tutte”, diretto da Siddharta Prestinari, che andrà in scena in anteprima nazionale questa sera, alle ore 21,15, al teatro Piermarini di Matelica. Lo spettacolo, voluto da Comune e Amat, vedrà sul palco Elisabetta Mandalari, Sabrina Pellegrino, Valentina Olla, Gegia, Manuela Villa, Giulia Perini ed Eugenia Baldanzello. 

Valentina Olla, perché il titolo “Bastarde senza gloria”?
«Inizialmente si doveva chiamare “Una per tutte”, ma poi dando vita e corpo alla storia ci siamo accorte che le protagoniste sono delle gran bastarde».

 
Il testo è contemporaneo, ma quanto attuale? 
«Sì molto contemporaneo, e tanto attuale. Io personalmente prediligo e affronto testi contemporanei. A meno che non siano grandi classici, non mi piace rappresentare storie che siano state scritte da più di dieci anni, sono vecchie. Qui siamo tutte donne».

La storia dice che un’azienda impone di licenziare un collega, è una di voi?
«Questo è il punto di partenza, è la frase che fa scattare tutta la storia. Dobbiamo licenziare una di noi “amiche”, amiche per modo di dire, meglio dire “colleghe”: ciascuno dei nostri personaggi ha storie personali alle spalle, familiari, chi con figli disabili, chi straniera, chi omosessuale. E il confronto avviene tra donne che si mostrano bastarde».
 

Al di là dei vostri personaggi, com’è lavorare tra tutte donne?
«Artisticamente nella compagnia ci divertiamo a interpretare donne protagoniste di una commedia all’italiana. Descriviamo la vita, la tragedia, personaggi realistici, Gegia fa battute dissacranti, si vedrà una Manuela Villa mai vista così».

La solidarietà e amicizia tra donne proprio non può esserci?
«Direi di sì, oltre a questa io sto facendo un’esperienza analoga in una radio di Roma tutta al femminile, io sono speaker, e anche lì siamo tutte donne. Credo che avere un’alta percentuale femminile, in un’azienda, in questo momento storico possa aiutare la comunicazione. Peccato si debba ancora ricorrere alle quote rosa. Speriamo che presto non servano più, perché allora ci sarà il vero riconoscimento del valore delle donne. Confido nelle nuove generazioni, sono molto più emancipate e ci potrà essere una società più inclusiva».

Si potrà, un giorno, smettere di parlare di femminismo, e parlare solo di “mondo femminile”?
«Assolutamente sì, anche se credo che ci vorranno generazioni, dopo tutte quelle di oscurantismo per le donne. Ci dobbiamo credere».

Impressioni alla vigilia?


«Si trema al pensiero del primo contatto con il pubblico, che è il vero termometro: si vedrà quanto capirà, quanto meriteremo la fiducia. Non vedo l’ora di portarlo in scena e sono felice che partiamo proprio da Matelica. Qui abbiamo tenuto a battesimo il testo. Quattro giorni di full immersion nella Tenuta Grimaldi, chiusura totale, durante i quali abbiamo letto le prime frasi. Questo lo si noterà sul palco, vedrete. Ripeto sono personalmente contenta di partire da Matelica dove tutto è cominciato».  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico