Il regista ascolano Cappelli nel suo ultimo film “E buonanotte...” racconta le vicende del ragazzo senza sonno

Il regista ascolano Massimo Cappelli
ASCOLI - I mesi legati alla pandemia rendono più creativi i cineasti ascolani. Non solo Giuseppe Piccioni ha atteso l’attuale periodo per dare vita a un suo soggetto...

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ASCOLI - I mesi legati alla pandemia rendono più creativi i cineasti ascolani. Non solo Giuseppe Piccioni ha atteso l’attuale periodo per dare vita a un suo soggetto cinematografico, vale a dire “L’ombra del giorno”, girato in queste settimane ad Ascoli. È operativo infatti anche l’altro regista nato e cresciuto in città, il 55enne Massimo Cappelli, noto per avere alle spalle varie commedie di successo, tra cui “Non c’è due senza tre” (2015) con Belen Rodriguez e Fabio Troiano e “Prima di Lunedì” (2016) con Vincenzo Salemme e Martina Stella.

 

 
Dopo l’estate, esattamente quando vedrà la luce anche il lavoro tutto ascolano di Piccioni, sarà possibile vedere sul grande schermo anche il quarto film di Cappelli, girato di recente a Tarquinia. Si tratta di “E buonanotte...” , pellicola che si preannuncia insolita anche per la presenza di un nutrito cast, formato a metà strada da giovani attori e da volti provenienti dalla tv: Niccolò Ferrero, Luigi Imola, Pino Quartullo, Fabio Fulco, Giorgia Wurth, Nina Pons, Roberta Giarrusso, Sara Ricci. Il lavoro trae la storia da un nota uscita editoriale firmata da Daniele Doesn’t Matter, incentrata su un gruppo di giovani ventenni dalle vite molto diverse. In particolare quella di Luca, diviso tra le serate dedicate alle discoteche e il tempo trascorso sui social, le serie televisive, i videogame e le commesse. Un’esistenza, la sua, ossessionata dalla necessità di “fare” e dalla necessità di dover cedere al sonno quasi metà del proprio tempo. Sino a quando non si attiva per poter smettere di dormire.
La pellicola, prodotta dalla Lime Film con il contributo della Regione Lazio, in questo momento affronta il lavoro di post produzione e permette al regista ascolano di tornare dietro la macchina da presa dopo quattro anni dall’ultima volta. Massimo Cappelli, successivamente al conseguimento della laurea in Giurisprudenza, una volta trasferitosi a Roma ha deciso nella Capitale di perseguire la passione del cinema, provando a trasformare il suo sogno in un vero mestiere. Il regista ascolano, che ha iniziato con numerosi cortometraggi di successo, premiati in tanti festival italiani e stranieri – “Toilette” (’99), “Il Sinfamolle” (2000), “Ampio, luminoso, vicino Metro” (2001) che gli è valso il Premio Cinecittà Digital – è stato di recente invitato per essere al centro di una retrospettiva allestita nel suo territorio proprio nei prossimi mesi.


Qualche anno fa Cappelli aveva anche espresso all’amministrazione comunale di Ascoli e all’allora primo cittadino Guido Castelli la voglia di poter girare nella sua città natale un suo film. Intendimento che poi sfumò per problemi organizzativi nei mesi successivi. Chissà che adesso, dopo quanto è avvenuto con il progetto di Giuseppe Piccioni, il cineasta non possa finalmente ambientare nelle Cento Torri la sua prossima fatica cinematografica. Un obiettivo a cui mira da sempre, sin ai tempi del suo esordio nel lungometraggio, avvenuto nel 2005 con la commedia “Il giorno + bello”, interpretato da Violante Placido, Carla Signoris e Shel Shapiro. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico