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ASCOLI - Un debutto importante, perché vede il regista e interprete Stefano Artissunch tornare ad inaugurare il percorso di un suo spettacolo dalla sua città, Ascoli. E poi perché l’operazione intrapresa appare assolutamente coraggiosa nell’adottare la formula di “teatro nel teatro” con la genialità comica di Molière.
La residenza di allestimento
Un lavoro che vede la sua residenza di allestimento proprio al Teatro Ventidio Basso e che sarà in scena stasera (ore 20,30) e domani (ore 17,30), puntando sulla carta del varietà, tanto caro agli allestimenti musicali con cui i testi dell’autore francese venivano un tempo accompagnati. Si tratta di “Preziose ridicole”, spettacolo che vede in scena insieme a Artissunch, nel ruolo del presentatore, Benedicta Boccoli e Lorenza Mario. Il lavoro, sotto le mentite spoglie di un “divertissement”, sa essere anche molto amaro, perché porta in scena l’operato di due artiste che smaniano di poter piacere e di essere “qualcuno” che ricorda molto da vicino le gesta di tantissimi protagonisti del web e dei reality attuali.
La società delle apparenze
«Una società delle apparenze, dove le persone che si esibiscono sanno tutto senza aver mai imparato nulla» esordisce Stefano Artissunch, che appare elettrizzato per aver scelto questa formula di spettacolo comico e musicale, che si basa su un meccanismo drammaturgico che si snoda tra recitazione, canto e ballo, in grado comunque di rivelare la sempiterna genialità di Molière, autentico gigante della commedia dell’arte.
L’emozione
«Debuttare dove abito è sempre un’emozione enorme e noi, io e la produttrice Danila Celani, mia moglie, teniamo sempre tanto a creare qui i nostri percorsi professionali», confessa, ammettendo di essere molto fiero di portare fuori dai confini il nome, la qualità, la storia di Ascoli e del suo teatro. «Dove abitiamo, in tutto questo travertino, sembra tutto estremamente chiuso, cupo ma non è così: io credo molto nelle vibrazioni dei luoghi, che fanno scaturire creatività e spiritualità in chi ci vive», conclude Stefano Artissunch che reputa il capoluogo piceno una fucina insostituibile per tanti talenti e posto di una bellezza straordinaria, infinita e assolutamente contagiosa. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico