Angelo Branduardi conquista Loreto Lo show sul sagrato dalla Santa Casa

Angelo Branduardi a Loreto
LORETO - Luci accese sul sagrato della Santa Casa. Il Maestro avanza lentamente fra la gente fino a salire su quel palco d’eccezione che ha ospitato papi e grandi...

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LORETO - Luci accese sul sagrato della Santa Casa. Il Maestro avanza lentamente fra la gente fino a salire su quel palco d’eccezione che ha ospitato papi e grandi eventi. Il pubblico si scioglie nel più caldo degli abbracci.


E a Loreto cala la magia di Angelo Branduardi. In un clima sospeso tra Medioevo e tempi moderni. L’apertura del concerto è affidata a “Il Cantico di Frate Sole”, brano di punta dell’album “L’infinitamente piccolo” pubblicato in occasione del Giubileo del 2000. Seguono altre quattro perle di quel lavoro, dedicato alla vita di San Francesco d’Assisi, cui hanno collaborato anche Battiato e Morricone. I tempi del pop favolistico e delle hit che lo hanno consacrato al successo sembrano appartenere a mondi lontani. Ma lo spirito di Branduardi non è per nulla mutato. 
 

«Sono un peccatore», afferma Branduardi ricordando come è nata questa avventura che lo ha visto avvicinarsi alla figura di San Francesco e dargli voce con quell’approccio da cantastorie che lo ha reso familiare, e lo ha fatto amare, al grande pubblico. Lo stesso che, in un crescendo di note e pathos, fa ballare la piazza quando Branduardi attinge dal vasto repertorio per intonare alcuni dei suoi più grandi successi: “Si può fare”, “La pulce d’acqua” e “La fiera dell’Est”. 
Un’impresa riuscitissima: un’ora e quaranta di pure emozioni, uno spettacolo per le orecchie e l’anima, che lo confermano re e menestrello del cantautorato italiano. 

Circa 2.500 gli spettatori stimati, fra cui molti fan accorsi da ogni parte d’Italia per assistere alla “data zero” del tour europeo. Riparte infatti da qui il suo viaggio, e stasera sarà in piazza Umberto I a Grottazzolina per la seconda ed ultima data marchigiana. 

Un gradito ritorno del Maestro nella città mariana che lo aveva già avuto ospite nel 2001, quando su invito dei missionari scalabriniani aveva partecipato al Meeting internazionale sulle migrazioni. A Loreto, Branduardi ha vissuto gli ultimi tre giorni, soggiornando all’hotel San Gabriele e frequentando le trattorie del centro. Giorni intensi in cui nell’intimità del Palacongressi ha messo a punto la scaletta del concerto e rivisto i suoni con tecnici e musicisti. 


Poi la prova generale, ieri in piazza della Madonna davanti a uno stuolo di curiosi, prima di ritagliarsi lo spazio per una visita in basilica, stringere la mano agli assessori al Turismo e alla Cultura, promotori dell’evento assieme alla Delegazione Pontificia, salire sul palco dalla passerella d’accesso alla Porta Santa e dare inizio allo spettacolo. Abito scuro, la band al seguito e l’immancabile violino in mano. 
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Corriere Adriatico