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ANCONA - Abbiamo spesso parlato dell’Astrologia come strumento di autoconoscenza e di sviluppo personale. Abbiamo invece parlato meno del mondo dei Tarocchi che è da sempre avvolto da un alone di magia e mistero. Ne esistono molteplici mazzi ma i più “famosi”, almeno in Italia, sono di certo i Tarocchi di Marsiglia. Nonostante il nome, con grande probabilità sono nati in Italia alla fine del ‘400. Tutte le 78 carte dei Tarocchi di Marsiglia sono ricche di simboli che parlano alla nostra immaginazione.
Il simbolo esprime contenuti e rimanda a concetti dei quali esso diventa l’espressione formale (una rosa rossa, per esempio, è simbolo d’amore). Un simbolo, sia esso un segno, un gesto, un oggetto o qualsiasi altra cosa, parla alla nostra immaginazione che, attraverso il meccanismo delle libere associazioni, lega a esso un concetto diverso da ciò che il simbolo è realmente. La parola simbolo viene dal greco e vuol dire mettere insieme, far coincidere. Nel mondo greco questa parola indicava una tessera, un frammento di ceramica di osso o di metallo che si divideva in due o più parti in occasione della stipula di contratti. Il simbolo ha perciò come funzione primaria quella di legare. La dimensione simbolica è onnipresente e parte integrante della nostra vita, spesso senza che nemmeno ce ne accorgiamo. Lo psichiatra svizzero Carl Gustav Jung ne “L’uomo e i suoi simboli” spiega: «Una parola o un’immagine è simbolica quando implica qualcosa che sta al di là del suo significato ovvio e immediato. Essa possiede un aspetto più ampio inconscio che non è mai definito con precisione o compiutamente spiegato. Quando la mente esplora il simbolo, essa viene portata a contatto con idee che stanno al di là delle capacità razionali».
I Tarocchi di Marsiglia, come qualsiasi altro mazzo di Tarocchi, si compongono di 78 carte, suddivise in 22 Arcani Maggiori e in 56 Arcani Minori e nel suo complesso è una rappresentazione simbolica della vita. Il microcosmo – la nostra vita - che si riflette nel macrocosmo, il Creato. Il numero complessivo di 78 carte, non è stato scelto a caso ma risponde a precise corrispondenze simboliche in analogia con il pensiero rinascimentale. Il numero 78 rappresenta, infatti, un circuito completo, come i 12 mesi dell’anno. Se esaminiamo i 22 Arcani Maggiori ci rendiamo conto che le immagini sono rappresentazioni di grandi personaggi, attività, virtù, situazioni umane che descrivono un percorso. Le 22 carte degli Arcani Maggiori hanno tutte numeri romani sempre progressivi da I al XXI; tranne una, il Matto che non ha numero. I 56 Arcani Minori sono invece suddivisi in 4 gruppi di 14 carte ciascuno sulla base dei 4 semi – Coppe, Denari, Bastoni e Spade.
Questa suddivisione in semi si rifà alla teoria dei 4 elementi – acqua, terra, fuoco e aria - che, secondo la visione filosofica antica, sono le energie su cui si basa la vita dell’universo e anche i quattro aspetti della natura di ogni individuo (emozioni, sensazioni, energia e pensiero) Troviamo questa stessa suddivisione anche in Astrologia.
Corriere Adriatico