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ANCONA - La bellezza delle donne giapponesi è entrata nel mito. Pelle perfetta, liscia e setosa come quella delle imperatrici bambine. I capelli splendidi, corposi e magnificamente tenuti anche fino a tarda età. Per non parlare del portamento su cui gli avi di tutto l’orbe concordano. Il segreto? Sono tanti e ben custoditi ma alcuni ormai noti ai più tanto da essere diffusi anche fuori confine. Come l’antica pratica della pulizia del viso: le giapponesi vi dedicano molte tempo, la sera.
La chiamano layering e ci sono sette step. Il primo è quello di pulire il viso con un olio vegetale come quello di oliva o argan o jojoba, quindi si idrata con un sapone liquido naturale, il più adatto per il tipo di pelle, come il tea tree oil.
È un must. Le donne made in Japan hanno una pelle molto bianca, per natura; se la nostra non è esattamente così, si possono usare fondotinta coprenti o correttori per eliminare imperfezioni e avere quindi un viso levigato. Per perfezionare il trucco, un tocco di cipria super mat e un po’ di blush rosa sugli zigomi. Per avere gli occhi come le giapponesi, si può usare l’eyeliner applicandolo sull’arcata ciliare superiore aumentando lo spessore nel tratto finale dell’occhio e terminando con una virgola all’insù. Per evidenziare le labbra, è bene usare un rossetto al top. In Giappone, c’è il Komachi Beni, un pigmento rosso estratto dai petali di Benibana, un fiore che cresce nella valle del Nilo. Ha un effetto eccezionale: dona un colore rosato e, se si passa più volte, arriva al rosso scarlatto. In Italia, è molto difficile da trovare.
L’acqua di riso l’applicano le femme fatale del Giappone per mantenere la pelle chiara e liscia. La si ottiene o con l’ebollizione o con l’ammollo. Nel primo caso, basta versare il riso in una pentola con tre tazze di acqua, far bollire e filtrare, quindi lasciar raffreddare e travasare il tutto in un contenitore. Occorre aspettare 48 ore prima di usarla, quello che resta si mette in frigo per circa un settimana. Nel secondo caso, bisogna mettere il riso in due tazze di acqua, lasciar riposa re per 20 minuti e filtrare. Attendere 48 ore per la fermentazione: l’acqua di riso va conservata non oltre i quattro giorni. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico