Il rapper e autore anconetano Francesco Pecs da oggi sulle piattaforme con il primo disco “Ah! Fantasia”: «Voglio arrivare a Sanremo»

Il rapper e autore anconetano Francesco Pecs
ANCONA - Su tutte le piattaforme digitali esce oggi, 21 gennaio, “Ah! Fantasia”, il primo disco del rapper e autore anconetano Francesco Pecs, con...

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ANCONA - Su tutte le piattaforme digitali esce oggi, 21 gennaio, “Ah! Fantasia”, il primo disco del rapper e autore anconetano Francesco Pecs, con l’etichetta fermana Nufabric Records.


Francesco, come nasce questo disco?

«L’ho registrato prima del Covid, nel 2019. Contiene 6 tracce, canzoni che sono il risultato della mia ricerca musicale. Sono soddisfatto di questo lavoro».

 
Che storie racconta?
«Tante, ci sono storie d’amore, c’è tutto il mio mondo interiore. C’è la storia di una relazione a distanza che sta per cominciare, c’è uno storytelling inventato. Nel brano “Apologia del kebab”, ad esempio, racconto la figura del kebabbaro, affrontando il tema della libertà di parola. Nasce perché con amici eravamo in Estonia, i locali erano chiusi e ci siamo trovati in un Kebab, un luogo dove eravamo noi, super eleganti, e altre persone con stili diversi. A questo brano ha collaborato anche il rapper torinese Brattini».
Qual è il messaggio che vuole trasmettere con la musica? 
«Stare al mondo nel modo migliore, cerco di raccontare l’attualità, il vissuto di tutti i giorni, il mio e quello di chi mi sta intorno. Dove c’è la storia inventata, quello per me è un esperimento». 
Quando ha capito che la sua strada era la musica? 
«Sono sempre stato circondato dalla musica. Mio padre ascoltava tante musicassette e io non potevo non innamorarmi della musica. Alle medie ascoltavo due compagni che suonavano e ne rimasi affascinato, li ascoltavo incantati. Fui colpito dall’atmosfera che c’era, e ho voluto farlo anche io».
Com’è stata l’esperienza al Cet di Mogol? 
«Prima di Mogol avevo iniziato a suonare la chitarra e canto con corsi da privatista. Poi ho frequentato, al Cet, altri due corsi, da autore e compositore. Ho avuto insegnanti importanti, ho realizzato brani con loro: dal figlio di Mogol a Barbera fino ad Anastasi». 
Cosa si aspetta dal futuro? 
«Non ho intenzione di fare passi da gigante, ma di procedere step by step. Da poco ho anche iniziato a fare l’autore di brani per conto terzi, già ho fatto il co-autore e spero di poter piazzare un mio brano, composto interamente da me per altri».
Un sogno nel cassetto? 
«Ne ho uno grande. No, dovrei dire grandissimo: quello di essere tra gli autori di un brano di Sanremo. Diciamo che me lo pongo come obiettivo a lungo termine».

Come cantante invece cosa spera per il futuro?
«Sono soddisfatto di quello che sto facendo. Quando scrivo per me lo faccio per mio “piacere espressivo”, ma devo tener sempre conto del rispetto verso le mie orecchie e quelle del pubblico. Spero che questo a lungo paghi». 
Come si trova a fare musica ad Ancona e nelle Marche? 


«È bellissimo qui, amo la mia città e la mia regione: potrei definirmi campanilista». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico