Rag’n’Bone conquista il pubblico con la sua voce unica da soulman

Rag’n’Bone Man alla Mole di Ancona
ANCONA - Eccolo lì, un nero a metà. Uno di quelli che ogni tanto compare nell’universo della musica facendo gridare al miracolo. Rag’n’Bone...

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ANCONA - Eccolo lì, un nero a metà. Uno di quelli che ogni tanto compare nell’universo della musica facendo gridare al miracolo. Rag’n’Bone Man è un nero a metà. Perchè lo è nella voce, soltanto. E non nella pelle. Ma quel timbro da soulman è assolutamente unico e vibrante. Ieri sera la Mole Vanvitelliana di Ancona si è sciolta di fronte a tanto trasporto. L’artista inglese si è esibito nella corte interna per dare il via al festival Spilla, che apre l’edizione 2017 nel migliore dei modi. Posti esauriti in platea e pubblico letteralmente rapito. Rory, questo il vero nome dell’artista britannico, lo sa bene. Ormai è pienamente consapevole di possedere un fascino da Cyrano: una voce incantevole capace di stregare. Ed è quanto accaduto ieri sera ad Ancona, con un pubblico ammaliato da una magia vocale che si ripete ogni volta che Rory attacca a cantare.


Quindi un live dalle forti tinte soul, se non a tratti addirittura gospel. Ne emerge la formazione musicale di Rag’n’Bone Man che si nutre di tutte le sfumature black fino a sfociare nel pop. L’artista è sembrato entrare subito in empatia con il pubblico di Spilla. E per una notte la Mole si è trasformata in una di quelle strane location d’Europa dove tutto può accadere: arte, musica, spettacolo, intrattenimento. E ad avvicinare il concerto dorico di Rag’n’Bone Man ai tanti grandi eventi musicali d’Europa è stato anche un pensiero, sebbene tenuto volutamente segregato in un angolo della mente, alle tragedie avvenute durante quei concerti macchiati di sangue. Già, perché ieri sera abbiamo assistito anche a controlli e misure di sicurezza richieste dalla questura di Ancona a cui non eravamo abituati. Rinchiuso, appunto, questo pensiero in una grotta della nostra mente, non è rimasto che immergersi nel fiume di sensazioni ed evocazioni generate dalla musica di Rag’n’Bone. 


Il concerto è cominciato con la canzone “St James”, e subito si è percepita una certa profondità dell’atmosfera. Poi: “Wolves”, “Ego” e “Your way or the rope”. E ancora: “The fire”, “Perfume”, “Grace” e il nuovo singolo “Skin”. Mentre “Human”, il brano che ha consacrato la sua notorietà a livello planetario, è arrivata quasi alla fine del concerto, accolta da un’ovazione del pubblico. Indubbiamente uno spettacolo intenso e carico di una certa tensione emotiva alleggerita, molto spesso, intelligentemente dallo stesso artista. Senza dubbio buona la prima per il Festival Spilla 2017. Non poteva davvero esserci un avvio migliore di questo. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico