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ANCONA - L’anemoscopio Boscovich, prezioso reperto del II secolo d.C del Museo archeologico Oliveriano di Pesaro e “Controvento” di Arisa, “Ritratto di Giovine donna” di Domenico Cunego di Casa Raffaello e “Terra Promessa” di Eros Ramazzotti, la “Lastra con la processione delle stagioni” del I secolo d.C. del Museo archeologico di Ascoli Piceno e “Maledetta Primavera” di Loretta Goggi insieme sul palco più blasonato d’Italia, l’Ariston di Sanremo: fantascienza? No, è FantaSanreMusei, la challenge proposta da Empoli Musei, che sulla falsariga del Fantasanremo sta spopolando sui social tra gli account degli Istituti culturali italiani.
Le regole
Le regole? Semplici, ma non troppo: i musei sono sfidati a creare una squadra di cinque opere della loro collezione permanente abbinate ad una canzone delle passate edizioni di Sanremo entro sabato 11 febbraio. “Budget illimitato, d’altronde le nostre opere hanno un valore inestimabile” recita il post Instagram da cui è nata la sfida.
Le Marche
Per le Marche scendono in lizza il Museo archeologico Oliveriano di Pesaro, Casa Raffaello di Urbino, il Museo archeologico di Ascoli Piceno e i Musei di Sassoferrato. «Una sfida originale che ha messo in moto tutta la nostra fantasia per scegliere il giusto abbinamento reperto-canzone - commenta la direttrice dell’Ente Olivieri- Biblioteca e Musei Oliveriani Brunella Paolini - permettendoci di dare un taglio diverso alla narrazione del nostro museo, ponendo idealmente la nostra collezione sotto i riflettori dell’Ariston». «Il Museo archeologico di Ascoli - afferma la direttrice Sofia Cingolani - è molto attivo sui social, uno strumento importante per rendere più accessibili i nostri contenuti al pubblico. FantaSanreMusei ci ha permesso di parlare di noi e della nostra collezione in maniera autoironica e pop». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico