ANCONA - I cento occhi fotografati da Steve McCurry, in mostra nelle belle sale della Mole di Ancona, ci fissano dalle pareti bianche, nere e di mattoni della esposizione...
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Si apre così la mostra del fotografo, inaugurata ieri negli spazi messi a disposizione dal Museo Tattile Omero: ritratti e sguardi bellissimi, pieni di perplessità di bambini e vecchi, donne giovani e anziane, sotto il velo e dietro il burka, facce tinte di colore e barbe bianche di brina, di seta e di rughe.
Biba Giacchetti, curatrice di questa selezione di 120 immagini del grande fotografo, li ha scelti per un incipit che ti prende il cuore, perché raccontano di un mondo arcaico e in divenire vertiginoso. Il fotografo si è dato un impegno, quello di documentare i popoli in via di estinzione, o in procinto di essere spodestati dal loro habitat naturale per fare posto a nuove coltivazioni, autostrade o altre diavolerie di questo nostro mondo precipite. E sono i loro occhi a parlare. Se conoscevamo McCurry solamente per il ritratto della bella afghana immortalata da ragazzina in un campo profughi del Pakistan, era perché non avevamo mai ancora incontrato la “Madonna di Peshawar” oppure la barba colorata di rosso dello stregone indiano, o gli occhi di una misteriosa bellezza nascosta dietro a un velo integrale nero. Chi pretende di occultare il sex appeal di una donna mostrandone solo gli occhi, non vuole apprezzare il potere dello sguardo.
La mostra “Steve McCurry. Icons”, allestita per Civita Mostre da Biba Giacchetti, è aperta alla Mole di Ancona fino al 25 giugno, con biglietto integrato anche per l’esposizione “Ecce Homo”. Intanto nella Corte è già installata la scultura “Sbarco” di Velasco Vitali. Orario: da martedì a domenica dalle 10 alle 19. Audioguide con il racconto dalla viva voce di McCurry del percorso espositivo. Percorsi formativi e laboratori di fotografia prenotabili al 338-1726039 o con email a info@museieducativi.it. Visite guidate per gruppi fino a 80 persone a 80 euro (120 per gruppi di 25 persone).
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Corriere Adriatico