Marche palcoscenico, festival del teatro senza teatri con 60 compagnie e 200 eventi

Roberto Zechini
ANCONA - Un evento unico nel panorama nazionale, una splendida occasione per proporre una vetrina del grande livello degli artisti marchigiani: “Marche Palcoscenico...

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ANCONA - Un evento unico nel panorama nazionale, una splendida occasione per proporre una vetrina del grande livello degli artisti marchigiani: “Marche Palcoscenico Aperto” proporrà, per 5 mesi da sabato 23 gennaio fino a maggio, 200 eventi, tra teatro, musica, danza e circo contemporaneo, offerti in streaming, on line, al telefono o whatsapp, da 60 compagnie, con 545 lavoratori dello spettacolo coinvolti. Un lungo e ricco festival del “teatro senza teatri” nato dalla volontà della Regione Marche (assessorato alla Cultura) in collaborazione con Amat.


«Un chiaro segnale della volontà di non fermarsi - ha ribadito l’assessore regionale alla cultura Giorgia Latini -. Con questo progetto abbiamo dato la possibilità agli artisti e ai lavoratori dello spettacolo, di continuare a impegnarsi in una misura non assistenzialistica, ma basata sul lavoro. Visto il successo del bando, siamo anche riusciti ad implementare il contributo iniziale di 120mila euro con ulteriori 180mila. Un bellissimo esempio della creatività marchigiana che potrà arrivare ovunque, non solo in Italia. Speriamo di tornare presto in presenza, ma è iniziata un’esperienza virtuosa». «Era impossibile realizzare quasi 400 sogni - ha sottolineato il presidente Amat Gino Troli - non sono stati premiati tutti, ma la qualità dei progetti è stata elevatissima e credo che questo bagaglio di idee teatrali potrà trasformarsi presto e camminare da solo. La vitalità dell’Amat non è stata stroncata dal Covid, ma è stata sempre presente e attenta: questo è uno scrigno a cui attingere nei prossimi anni». 
Si può dunque fare teatro malgrado l’assenza degli spazi, come ha evidenziato il direttore Amat Gilberto Santini, ricordando che l’ultimo spettacolo di AmatoTeatro con Mariangela Gualtieri ha avuto un pubblico anche internazionale: «Se Grotowskij, nelle sue riflessioni per un “teatro povero” affermava che il senso del teatro è quello dell’incontro tra un io e un tu, tra attore e spettatore, questa cosa è possibile anche senza lo spazio fisico del teatro. Abbiamo imparato che tutto può essere teatro e tutto può essere realizzato. Questo non significa che non ci manchi il teatro, attendiamo di tornarci e, al momento, abbiamo programmazioni disegnate a matita su quasi tutti gli spazi marchigiani, ma in questo progetto percorriamo un linguaggio diverso che potrebbe coesistere anche con i teatri aperti. Non un surrogato, ma un progetto pionieristico». Dal teatro al telefono, allo scambio di mail fino a quello postale, dall’utilizzo di quasi tutte le piattaforme social: estro, fantasia e genialità alla base di una sfida che non contempla limiti generazionali in un mondo dell’arte raccontata a 360°, per un pubblico di ogni età, per momenti di “invasione” ed “evasione” nelle forme ora possibili, cogliendo l’occasione che questa sfida storica rappresenta.

104 saranno i progetti di questa prima fase, coadiuvati anche dalla piattaforma radio/tv di Radio Arancia. Dall’ennesima invenzione del funambolico Macchini e la sua ruota della fortuna, ai personaggi sul filo del telefono targati Bragadin/Bellucci, dalla danza di Michela Paoloni all’eclettico pianista Mario Mariani, da un Godot a puntate del Teatro Linguaggi allo sviluppo narrativo delle tre sorelle di Cechov del Collettivo Delirio Creativo, dalle video chiamate di Alice Toccacieli al teatro per corrispondenza di Simone Guerro, fino all’Amleto su zoom (“Home-let) degli Asini Bardasci. L’elenco completo è disponibile sul sito Amat, l’accesso agli spettacoli è gratuito. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico