Marche inVita, in programma settanta spettacoli ​nei Comuni colpiti dal sisma

La dirigente regionale del Servizio CulturaSimona Teoldi, l'assessore regionale Moreno Pieroni e Gilberto Santini, nella doppia veste di direttore del Consorzio Marche Spettacolo e di Amat Marche
ANCONA - La rinascita dopo il sisma, che ha ispirato la creazione del progetto “Marche inVita”, già tre anni fa, passa anche dalla cultura. Fatto questo...

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ANCONA - La rinascita dopo il sisma, che ha ispirato la creazione del progetto “Marche inVita”, già tre anni fa, passa anche dalla cultura. Fatto questo mai valido come quest’anno e denso di significati. Nelle prime tre edizioni gli spettacoli che l’assessorato alla Cultura e Turismo della Regione organizza insieme ad Amat e Consorzio Marche Spettacolo, hanno aiutato il cratere per i problemi del sisma. Quest’anno il valore è doppio, vista la crisi generata dal Covid.

Doppio quindi lo spirito che anima questa quarta edizione. «Puntiamo a continuare nel segno del successo degli anni passati – il commento dell’assessore Moreno Pieroni – ma soprattutto a mantenere il forte segnale di vicinanza della Regione ai territori e ai cittadini colpiti dal sisma del 2016. Qui parlo di cultura, ma anche di sostegno a tutto l’indotto che ruota attorno a questa rassegna». Ovvero al commercio, turismo, all’occupazione. Un progetto che non avrebbe potuto vedere la luce, prosegue l’assessore regionale, se non ci fosse stato il sostegno di un milione di euro del Governo. «All’esecutivo, e al ministro Franceschini va il nostro ringraziamento – dice Pieroni – questo finanziamento è utilizzato con investimenti per allestire al meglio gli appuntamenti. Un lavoro importante, grazie alla rete di persone coinvolte, all’Amat che ha fatto da ponte tra gli artisti e la Regione, a tutti i partecipanti». Sono 70 le date previste ad oggi, con nomi importanti del mondo dello spettacolo e talenti locali.
Non solo Regione, non solo Consorzio Marche Spettacolo e Amat, questi due rappresentati da Gilberto Santini: il progetto è fatto anche di tutte quelle realtà e nomi con cui si rende possibile questa rassegna di eventi. «Tra le nazionali voglio ricordare la “Milanesiana” di Elisabetta Sgarbi, in corso da oggi (ieri per chi legge) fino all’11 luglio al Ventidio Basso di Ascoli Piceno – dice Santini – ma anche Elisabetta Pozzi, Vinicio Marchioni, Anita Caprioli, Massimo Venturiello. Ancora Lella Costa (su testo di Franca Valeri), Marisa Laurito, e tra i musicisti Mario Brunello, Paolo Fresu e Daniele di Bonaventura (Camerino Festival)». Non solo un elenco di nomi, perché nella rete di Marche inVita, commenta ancora Santini, «quello che stiamo portando avanti è una vera e propria infrastruttura culturale: oltre alla Milanesiana, vorrei nominare anche la Biennale di Venezia. Oltre ai nomi detti, anche tutti quelli locali, artisti bravi tutti made in Marche». Tra questi Cesare Catà e Piero Massimo Macchini che, insieme a tutti gli altri, daranno vita a questi primi 70 appuntamenti previsti, al momento, su un totale di 40 Comuni coinvolti, con l’idea di arrivare presto a 100 eventi. Da ieri fino al 12 dicembre prossimo.

Tra l’Anconetano, il Maceratese, il Fermano, l’Ascolano, tutto il cartellone, quest’anno, sarà in piena sicurezza anche dal punto di vista della normativa post-emergenza Covid. Una pandemia che ha colpito i territori, come detto, ma che ha anche causato una crisi di proporzioni mai viste nell’intero settore della cultura. «Le avversità non ci hanno scoraggiato – chiude la dirigente del servizio Cultura Simona Teoldi – dovevamo ripartire e quindi ci siamo messi al lavoro su più fronti». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico