Le magie dei monaci tibetani per riattivare le tiroide, ecco gli esercizi da fare e tuti i consigli utili

Un esercizio consigliato dai monaci tibetani per riattivare la tiroide
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ANCONA - Riattivare la tiroide? Possibile. Parola di tibetani. Un esercizio pensato ad hoc proprio da loro, i signori del Tibet, aiuta a risolvere i problemi di questa piccola ghiandola posizionata nella parte anteriore del collo, uno degli organi più importanti del nostro corpo. Una ghiandola super, dunque, dotata di una funzione fondamentale e cioè quella di determinare il tasso metabolico di ogni singola cellula, In altre parole, la tiroide è ciò che sovrasta il processo legato all’apporto nutritivo e all’eliminazione dei residui di ogni cellula del nostro corpo. Mica roba da poco. Non a caso, i disturbi di questa ghiandola sono molto diffusi e sono dovuti a varie cause tra cui gli effetti devastanti di Chernobyl ma anche al fluoro dei dentifrici senza parlare del cloro dell’acqua. E tante altre cause ancora. Praticare ogni giorno questo esercizio tibetano, invece, finirebbe per stimolare la ghiandola che, tra le altre cose, è anche all’origine di problemi di sovrappeso. 


Come funziona
Per fare questo esercizio, bisogna toccare la tiroide eseguendo movimenti ben precisi e così facendo si aumenta il flusso sanguigno verso la ghiandola. In questo modo, si stimolano punti energetici dei meridiani che ha come conseguenza la riattivazione della stessa. I dettagli, allora, per capire l’esatto funzionamento. Il primo step, per mettere a punto questa pratica tibetana, è quello di rilassarsi con respiri profondi, quindi ingoiare la saliva per tre volte con le mani posizionate sulla tiroide. Se la bocca è un po’ secca, si possono bere 3 piccoli sorsi di acqua. A questo punto, e siamo già al terzo step della pratica, è importante esalare in modo lento dalla bocca inclinando il capo in avanti e cercando di spingere il mento verso il petto. E’ importante mantenere questa posizione per alcuni secondi senza respirare; quando si inspira di nuovo, occorre tirare su il mento e piegare la testa all’indietro. La bocca va chiusa facendo in modo che il labbro inferiore copra quello superiore: è importante fare tutto questo mentre si inspira. Così come è importante trattenere il respiro in questa posizione per alcuni secondi. Quando si inizia a espirare, la testa va piegata in avanti spingendo il mento verso il petto. Raggiunta questa parte del corpo, bisogna girare la testa a destra e a sinistra per alcune volte, senza mai staccare il mento dal petto finchè non si sente che le tensioni al collo sono sparite. Questo esercizio va ripetuto più volte. 
La modalità e i benefici

Tutto questo si può fare seduti o in piedi . E’ bene praticare spesso questo esercizio. Infatti, alla fine, può anche essere un modo semplice per attivare la perdita di peso . Se questa tecnica è ottimale, è chiaro che, in caso di disfunzioni importanti, il primo consiglio resta quello di rivolgersi ad un medico. I vantaggi di questa tecnica tibetana sono tali da creare sollievo ma, è chiaro, non sostituisce l’intervento dello specialista. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico