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ANCONA - Visual art, stand up comedy, concerti, dj set. Tutto in un’unica giornata. Mercoledì 7 settembre approda alla Mole Vanvitelliana di Ancona Godai Fest: una maratona di 10 ore di arte e spettacoli (dalle quattro del pomeriggio alle due di notte), sotto la regia di Rodrigo d’Erasmo e Daniele Tortora. Protagonisti i curatori dei singoli spettacoli: Diodato, Meg, Valerio Lundini, Gemitaiz e Vasco Brondi con Silvia Calderoni.
Ciascuno di loro nel pomeriggio si occuperà di dirigere una schiera di artisti che con le loro performance andranno letteralmente ad occupare gli spazi della Mole Vanvitelliana. Fino a culminare la sera a partire dalle 21 nel palco centrale della corte interna con i live set degli stessi curatori, uno dopo l’altro in una sequenza di concerti carichi di note ed emozioni.
Il programma
Si parte alle 16 con l’inaugurazione del Godai Fest con l’apertura della mostra a cura di Cristiano Carotti e White Noise (Sala Magazzino Tabacchi).
I primi a salire sul palco saranno Diodato, Venerus e il Collettivo Angelo Mai. Subito dopo sarà la volta di Meg e a seguire il live set di Vasco Brondi e Silvia Calderoni. A chiudere la serata di concerti sarà il rapper Gemitaiz. Poi tutti di nuovo al Canalone della Mole per il dj set di Bunny Dakota fino alla chiusura (ore 2).
L’arte senza recinti
«L’idea di questo Festival - racconta il direttore artistico Rodrigo D’Erasmo - nasce dal desiderio e dall’esigenza di creare un qualcosa che abbatta definitivamente qualsiasi recinto di genere e che permetta a tutti (organizzatori, artisti, spettatori, curiosi) di assistere a performance non convenzionali mettendole in dialogo e relazione tra loro per indagare gli elementi e la loro forza comunicativa ed espressiva, cercando di tracciare un filo comune tra di essi». «Con Rodrigo D’Erasmo - afferma l’assessore alla cultura Paolo Marasca - abbiamo parlato molto di Godai e della Mole negli ultimi mesi, e ora ci siamo. Un solo giorno con grandi artisti che sono in grado di concepire una cultura senza generi».
L’anticipo
L’edizione 2022, inoltre, è solo un anticipo di quanto accadrà l’anno prossimo. «Dal 2023 il festival si articolerà su cinque giornate - continua Marasca -. La nostra soddisfazione? Che La Mole svolga ormai in maniera definitiva il ruolo di calamita per le proposte migliori e più innovative, e che funzioni come certi palazzi del Rinascimento capaci di generare continuamente arte perché abitati e incontrati dalle più accese sensibilità della loro epoca». Biglietti in vendita sul circuito Vivaticket. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico