Giornate Fai d'Autunno, tante aperture nelle Marche

L'antica farmacia dell'ospedale Fatebenefratelli a Jesi
ANCONA - Ritornano anche nelle Marche le Giornate Fai d’Autunno, quest’anno dedicate a Giulia Maria Crespi, fondatrice e presidente onoraria del Fai scomparsa lo...

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ANCONA - Ritornano anche nelle Marche le Giornate Fai d’Autunno, quest’anno dedicate a Giulia Maria Crespi, fondatrice e presidente onoraria del Fai scomparsa lo scorso luglio. Sono spalmate, in via eccezionale, in un doppio appuntamento: sabato e domenica 17 e 18 ottobre e sabato e domenica 24 e 25.


Anche quest’anno promotori e protagonisti sono i Gruppi Fai Giovani. Ispirandosi a Giulia Maria Crespi, i giovani del Fai con la collaborazione delle delegazioni e degli altri gruppi di volontari della Fondazione, scenderanno in piazza per “seminare” conoscenza e consapevolezza del patrimonio di storia, arte e natura italiano e accompagneranno il pubblico, nel pieno rispetto delle norme di sicurezza sanitaria, alla scoperta di luoghi normalmente inaccessibili, poco noti o poco valorizzati, un vero e proprio caleidoscopio di meraviglie. Prendere parte alle Giornate Fai d’Autunno 2020 vuol dire non solo godere della bellezza che pervade ogni angolo del nostro Paese ma soprattutto sostenere la missione del Fai in un momento delicato. Tutti i visitatori (prenotazione online consigliata a www.giornatefai.it) potranno sostenere il Fai con una donazione libera del valore minimo di 3 euro. 
Nelle Marche saranno 35 le aperture in 20 città e paesi. «Siamo tornati - afferma la presidente regionale Alessandra Stipa -. Dopo la lunga chiusura primaverile e nonostante le inquietudini, che ancora ci accompagnano, i volontari Fai e i numerosi proprietari privati e pubblici che collaborano alle aperture sono ancora accanto a voi per ben due fine settimana. Ancora insieme per vedere piccoli e grandi pezzi del nostro Paese, mai o poco visti, con racconti dei luoghi con l’ausilio di una visita guidata alla scoperta del patrimonio delle tante piccole città d’arte. Tanti restauri dei nostri beni interrotti a metà dal Covid e dalla conseguente crisi che non ha risparmiato il Fai, che tuttavia torna nei palazzi, nei giardini, nelle chiese, perfino nei mercati». 

Nelle Marche ci sarà l’imbarazzo della scelta nel programmare le proprie visite. «Luoghi eterogenei - spiega la presidente - come il mercato ittico di Ancona e le incisioni rupestri del Monte Conero, borghi come Monte Vidon Combatte o Moresco. A Pergola un incredibile scrigno di stucchi, quale è contenuto nella chiesa di Santa Maria delle Tinte, fa credere di essere nella Sicilia di Giacomo Serpotta. Non mancano - prosegue - le aperture di alcuni Luoghi del Cuore, come l’Antica Farmacia a Jesi o ancora Lamoli con la sua abbazia, o il parco di Villa Cerboni Rambelli a San Benedetto del Tronto. Ed ancora: ad Ascoli il Palazzo Vescovile (frutto di articolati ampliamenti nel corso dei secoli) che si apre per la prima volta, dopo un sapiente restauro che vede sale, finora usate come appartamento privato del vescovo, piene di opere d’arte in parte mai esposte: una serie incredibile di quadri, sculture, antichissimi sciamiti, statue e altri tesori». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico