Ancona, c'è Coez al Palaprometeo: nuovo disco e un pensiero a Open Arms

Ancona, c'è Coez al Palaprometeo: nuovo disco e un pensiero a Open Arms
ANCONA - Uno show in grande stile per conquistare i palasport d’Italia. Coez arriva ad Ancona per presentare il nuovo album “È sempre bello”. Il...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
ANCONA - Uno show in grande stile per conquistare i palasport d’Italia. Coez arriva ad Ancona per presentare il nuovo album “È sempre bello”. Il cantautore romano si esibirà oggi, domenica, alle ore 21 al Palaprometeo.


Coez, come è stata strutturata la preparazione a questo tour?
«La preparazione è partita proprio dai club. Suonare davanti a 30, 50, 100 persone non è meno difficile che suonare davanti a centinaia. Sicuramente cambia la preparazione logistica, quella fisica e mentale. L’emotività è la stessa».

Il concerto di Coez al Mamamia

Gli esordi con le rime del rap, il successo da cantautore. Il perchè di questa evoluzione stilistica?
«Come per tutte le evoluzioni, i cambiamenti: semplicemente senti di voler fare qualcosa di diverso, di sperimentare, di cercare di abbattere i muri tra generi nel mio caso».

Febbre Coez: il cantante manda in visibilio una regione intera

L’Arena di Verona uno spartiacque nella tua carriera. Cosa è significato per te e come hai vissuto quell’esperienza?
«Ultimamente queste cose succedono sempre più di frequente nella musica italiana e magari può passare il messaggio che non sia niente di speciale ma non è cosi: è un bel momento per la musica, c’è attenzione su artisti come me che anni fa non avrebbero mai immaginato di essere dove sono ora, forse solo nei sogni. Sono contento».

Nello spettacolo c’è un momento in cui la politica entra a far parte dello show, con un tuo punto di vista sulla questione migranti e l’Ong Open Arms. Il tuo pubblico come ha accolto, secondo te, questa riflessione?

«No, non è un momento politico, direi piuttosto un momento sociale. Si tratta di una questione umana, non politica. Persone vicine ad altre che lavorano con me, durante l’anno girano il mondo con la ong Open Arms, cercando di aiutare come possono persone più deboli. Semplicemente, mi è sembrato giusto far conoscere questa realtà anche al mio pubblico, ragionarci sopra. E al momento stanno accogliendola molto bene». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico